Un bambino di quinta elementare è stato costretto a seguire una lezione fuori dalla sua classe. “Colpa” dei suoi genitori, che non volevano portasse la mascherina. L’insegnante ha dunque deciso di lasciarlo alla porta: è successo in un istituto scolastico in provincia di Milano

Siamo arrivati a fare cose incredibili”, dice Sylvie Da Costa, che ha segnalato il caso. “Si è fomentata una divisione sociale mettendo delle etichette, e lo si fa ancora adesso che lo stato di emergenza è finito e le mascherine non sono più obbligatorie dal 1 settembre. Vi ho chiamato perché spero che questo svegli qualche coscienza e che le persone si rendano conto che è ora di dire addio alle mascherine, che devono essere usate solo negli ospedali. Non hanno alcun senso sui bambini, alcuni studi dimostrano che sono inutili e dannose. I bambini sono vittime, non capiscono cosa sta succedendo: alcune scuole ancora oggi impongono le FFP2, serve chiarezza. Dobbiamo avere coraggio: molte mamme sono contrarie ma tutti obbediscono in silenzio”. 

Ai bambini, peraltro, i sintomi non sono mai pesanti, come dimostrano molti studi. “Prima hanno imposto le mascherine, poi tutti gli altri divieti”, commenta Paolo Becchi. “Ora che sono emersi con grande chiarezza i limiti dell’efficacia e anzi la dannosità dei vaccini, ci sono le ultime resistenze e si cerca di mantenere questo uso della mascherina. Si vedono ancora persone che la portano persino all’aperto, è come se lo avessero introiettato. Ormai l’hanno nel cervello, e a me sta anche bene lo facciano, ma non si può pretendere lo facciano tutti. Sono cose che, su un bambino, segnano la crescita: non ha senso. Svolge la stessa funzione che nel mondo islamico ha il velo”. Un ultimo baluardo ideologico, destinato a crollare.