In uno dei più complessi momenti che l’umanità abbia mai sperimentato sulla sua pelle, in Italia assistiamo alla querelle perenne e talvolta snervante tra i partiti. Tutti contro tutti, almeno in apparenza. C’è chi invoca il Fascismo, chi richiama il valore della Resistenza. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Intanto, però, sprofondiamo in una grave crisi energetica, complice una guerra che appare ben lontana dal finire. E la politica in tutto ciò? Il Professor Enrico Michetti non ci sta: “Quando provi indifferenza dinanzi al pianto di una famiglia, hai espropriato la politica della componente sociale. E questo credo non abbia nulla a che vedere con l’economia e con la politica. L’economia deve avere un volto umano e la politica deve interpretare il sentimento delle persone. Se togli questa componente straordinaria che è l’attività nei confronti della gente, il sociale, allora non è un Governo, a quel punto puoi mettere dei robot“.

“Ci troviamo di fronte a una situazione molto grave per un motivo semplicissimo: se dici un’opinione che non è gradita, allora vieni etichettato immediatamente come ‘fascista’, come ‘comunista estremista’; se invece i gruppi di potere e di pressione dicono qualcosa che va contro il Paese ma a loro vantaggio, quella diventa ‘satira’, anche se uccide una persona, libertà di espressione. Il problema vero è che non c’è più il primato della politica. I vari PD e Fratelli d’Italia si uccidono, ma tengono in piedi il circo mentre gli altri si ingrassano e il popolo muore. Da questo dovremmo uscire. Uno come Olivetti tu l’hai dovuto uccidere economicamente, politicamente e alla fine forse ne hai dovuto sancire la morte anche fisicamente perché quello non si fermava. Stesso discorso per Enrico Mattei. Ma oggi guai a difendere gli italiani, sei ‘sovranista’”.