Voglio parlarvi oggi dell’effetto della pandemia sui conti delle aziende. Consideriamo che il primario effetto – come dimostreremo – sia stata la contrazione delle vendite e quello subordinato la contrazione del margine operativo. Naturalmente, i due effetti sono correlati. Molte imprese, pur di rimanere aperte, hanno dovuto sostenere costi fissi non comprimibili durante i periodi di chiusura o di limitata attività legata al Covid. A questi due effetti si è aggiunto un terzo: il cambiamento dei consumi determinato da prolungati mesi di diversa visione della vita economica, che ha indotto i consumatori a diverse e diversificate esperienze. Tali effetti sono stati parzialmente compensati con la riduzione dei costi variabili che, come noto, sono legati ai ricavi e al volume della produzione. Ma solo parzialmente, in misura residuale, sono stati compensati dalla riduzione dei costi fissi. Si sarebbero dovuti usare i contributi a fondo perduto o in forma di contributo in conto impianti oppure di contributo in conto esercizio, rispettivamente per agevolare spese in conto capitale (cioè per investimenti) per superare la pandemia oppure per sostenere le spese di gestione. In alternativa, si sarebbero dovuti usare i contributi in conto fiscale o in termini di minori tassazioni in conto di bilancio o, meglio ancora, per compensazioni in conto fiscale da usare in compensazioni di oneri dovuti periodicamente allo Stato.

Nulla di ciò che ho scritto è stato fatto. Durante gli anni della pandemia, né il pessimo Governo Conte né l’altrettanto pessimo Governo Draghi hanno fatto nulla su questo tema perché, sostanzialmente, non hanno usato gli strumenti di politica monetaria ed economica corretti per sostenere una cosa che era un problema di conto economico. Se tu hai creato un problema sul conto economico delle imprese perché le hai chiuse o le hai limitate in attività, non puoi (o meglio, non devi) dire loro ‘vatti a indebitare in banca con la garanzia dello Stato’ perché quello che sta succedendo oggi (e ormai lo dicono Milano Finanza, Italia Oggi, Il Sole 24 Ore, tutti i giornali economici) è che le imprese che si sono indebitate per scelta dello Stato italiano per superare la pandemia, molte di loro dichiarano di non essere in grado o di ripagare i debiti o di adempiere ai pagamenti delle tasse. Voi capite che questo è stato un grave errore di politica economica del nostro Governo, mi auguro che quello nuovo cambi rotta e capisca che se hai fatto un danno sul conto economico, devi agire sul conto economico e non sullo stato patrimoniale, dove le imprese vanno a prendere dei debiti con la banca perché poi quei debiti vanno pagati.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica Spiegata Bene con Valerio Malvezzi