Ottenuta la vittoria alle elezioni, il prossimo passo sarà ora la prima riunione delle nuove Camere, il 13 ottobre. Forte del successo del centrodestra, Fratelli d’Italia punta ad assicurarsi i ministeri chiave, con Giorgia Meloni in lizza per la presidenza del Consiglio. Di recente, in un tweet, Meloni ha scritto: “Continuo a leggere irreali ricostruzioni in merito a eventuali ministri di un Governo di Centrodestra. Dopo fallimentari gestioni come quella di Speranza & Co. vi assicuro che stiamo lavorando a una squadra di livello che non vi deluderà. Non credete alle bugie che circolano”.

La leader rassicura, quindi, su un futuro che per gli italiani sembra incerto. Ma una domanda sorge spontanea, ed è Fabio Duranti a porla: “Questa formazione esclude completamente la violazione della democrazia e della nostra costituzione come abbiamo visto negli ultimi due anni?”

Secondo Diego Fusaro la risposta è negativa: “Io non lo penso affatto, anzi penso che, all’occorrenza, vedremo il ritorno del medesimo: dell’ordine terapeutico nella sua fase 1. Non dimentichiamo che l’emergenza terapeutica non è finita, siamo nella fase 2, l’infame tessera verde si usa ancora negli ospedali ad esempio. Si tornerà presto o tardi alla fase 1 e di nuovo il centrodestra bluette farà il medesimo del centrosinistra fucsia”.

Il filosofo motiva così la sua risposta: “Le regioni amministrate dal centrodestra non mi pare che risplendessero per opposizione all’ordine terapeutico, anzi in alcuni casi erano ‘più realisti del re’ i presidenti di regione del centrodestra, sicché non vedo davvero spiragli di cambiamento sotto questo riguardo e sarebbe ingenuo pensare che siano possibili in questo contesto. Anzi, paradossalmente, con lo zelo del neofita cercheranno di legittimarsi usando ancora di più il pugno duro, forse. Quindi non me ne stupisco veramente”. E continua: “Del resto, gli italiani hanno voluto questo quindi avranno anche la legittimazione a farlo, in qualche modo, perché sarà difficile dopo le elezioni dire che in qualche modo si è insoddisfatti. Si sapeva che il centrodestra era quello che, per primo, voleva le chiusure – se ricordo bene – ai tempi del primo confinamento domiciliare coatto, era anche il primo a volere, se ricordo bene, l’infame tessera verde. Potrebbe ingannarmi la memoria ma non ho visto grandi levate di scudi, magari a parole qualche piccolo opposizione ma non ho visto le battaglie fatte dalla forze comunitariste o antisistema che si sono spese tutte senza esclusioni per opporsi all’ordine terapeutico. Quindi non credo che ci sarà realmente la fine di quello che abbiamo nel terrore sperimentato in questi due anni. C’è una adesione alla Nato e all’atlantismo che – oltre a far sobbalzare quelli della vecchia destra radicale, e non è il mio caso – fanno sobbalzare quelli che pur non avendo nulla di destra condividono l’opposizione alle forme di disidentificazione prodotte dal capitalismo e proprio per questo si aspettano un opposizione radicale all’atlantismo, al neoliberismo, alla ragione dei mercati, ecc.”

Fabio Duranti non è d’accordo e crede che ci sia ancora una possibilità, perché deve esserci. “Io voglio essere ottimista e dico: Giorgia non ci deludere. Adesso deve tirare fuori quello che deve tirare fuori e vediamo, perché non potremmo proprio accettare mai più di superare quel limite che hanno superato. La nostra resilienza e il nostro impegno hanno fatto sì che evitassimo i disastri. Anche il ruolo di chi si è opposto in modo pacato ha aiutato ad evitare caos, sommovimenti, in Italia. Abbiamo cercato di gestire questa cosa in modo responsabile e lasciare che le proteste si sfogassero in modo responsabile. Ma credo che una seconda dose di questo potrebbe minare questo equilibrio. Quindi: Giorgia metticela tutta. Io sono ottimista perché è tutto vero ma si può cambiare e la storia si scrive proprio quando si cambiano le cose. Me lo auguro, lo voglio sperare”.