Come di consueto in ogni campagna elettorale, i leader dei partiti lottano per conquistarsi gli elettori a suon di promesse.
La campagna del 2022 non è diversa e di promesse elettorali negli ultimi giorni ne abbiamo viste di ogni: alcune sensate, altre semplicemente impossibili da portare a termine e altre ancora basate su informazioni false. Tutto ciò ovviamente fa gioco ai leader, che cercano di essere sempre al centro della scena.

Gianluigi Paragone commenta alcune di queste: “Ho visto che Salvini è tornato sul grande classico del canone Rai: ‘Aboliremo il canone Rai’. Facciamo così: andiamo a mettere su un motore di ricerca ‘Paragone abolizione canone Rai’. Sapete cosa esce? Esce fuori quello che io ho fatto e gli altri no. Quando ho presentato il disegno di legge sapete chi si è opposto? Massimiliano Capitanio della Lega in vigilanza Rai, il quale ha detto che non era il momento. Che anche loro erano a favore del superamento del canone Rai, ma non era il momento. Per loro non è mai il momento fintanto che non arrivano in campagna elettorale. Io l’ho messo nero su bianco. La Lega ha spinto per il mio disegno di legge? Certo che no. Del resto la Lega sulle partite non c’è mai. Andiamo a smascherare tutti questi signori. Signori come Conte, l’uomo del popolo. Talmente un uomo del popolo che grazie a lui i Benetton sono più ricchi di prima: uno scandalo. Sapete perché sono più ricchi di prima? Perché Conte, quello che adesso va in giro a dire che è diverso dagli altri, non ha revocato le concessioni autostradali ai Benetton dopo la tragedia del ponte Morandi. Quindi è un chiacchierone lui e sono chiacchieroni tutti“.