Tutta la storia dell’uomo è corredata di esempi di società in cui il potere è racchiuso nelle mani di pochi. Dall’antica Grecia alla rivoluzione industriale, in ogni gruppo ci sono sempre stati uomini, lavoro e risorse che andavano gestiti ed élites che, dall’alto delle loro posizioni sociali, si occupavano di farlo. Questi ristretti gruppi avevano il potere di perpetuare l’ordine sociale esistente oppure diventare i principali artefici del cambiamento. Così è stato fino al momento in cui le masse sono entrate con forza nella storia e hanno costretto questi individui eminenti ad agire nell’ombra, con metodi e strumenti non sempre limpidi.

Cosa sta accadendo oggi nelle ristrette cerchie del potere? Come stanno reagendo al fatto che molti segreti sono trapelati e le loro società non sono più nascoste? Lo ricostruisce analiticamente il Prof. Alessandro Meluzzi che ricorda come “dai cascami della Rivoluzione Francese a oggi, il mondo è stato governato da delle élites che si parlavano in modo molto efficiente tra loro, in luoghi che storicamente si sono chiamati Bilderberg, Aspen, ecc… Nella massoneria e in tutti i loghi del potere, non si viene eletti ma si viene cooptati. Qualcuno dice ‘guarda che bravo quest’economista’ e il leader di un salotto ragiona così: ‘è un ragazzo sveglio non è ancora allineato, ci può dare fastidio o ci può essere utile, gli diamo subito un lussuoso stipendio e lo facciamo venire nella nostra loggia’. Anche i partiti funzionano per cooptazione. La cooptazione è il contrario della democrazia. Ma la democrazia, come ha detto Churchill, è molto pericolosa perché è un sistema in cui le masse possono dire la loro. Così ha funzionato fino ad oggi. Dov’è il problema per queste élites: fino ad ora il loro gioco ha potuto essere quasi completamente coperto, oggi il meccanismo sta venendo alla luce. È questo che li costringe ad accelerare”.

Riferendosi alla situazione attuale il Prof. Meluzzi spiega come “la grande partita si svolga quasi interamente nel mondo ebraico. Il fatto che il genero di Trump sia su una posizione e i Rockefeller su un’altra la dice lunga su cosa sta succedendo anche a Gerusalemme. Molte delle cose che stanno accadendo nel mondo dipendono non da cose che stanno accadendo non a Washington, non a Berlino o a Mosca, ma a Gerusalemme. Le cose sono complicate ma stanno emergendo alla luce. Sarà difficile eliminare tutti con un falso suicidio perché ormai, quelli che sembravano ragionamenti complottisti, sono cose alla luce del giorno. Le élites che hanno governato bene il mondo fino ad ora sono in grande sofferenza. È una questione storica, c’è una massa critica di coscienze quasi completamente inarginabile, per questo devono accelerare i tempi e forzare la storia”.

Su quest’ultimo punto è d’accordo e preoccupato anche il prof. Contri che mantiene “contatti frequenti con gli Stati Uniti a livelli anche molto interessanti” e sa della pericolosa tendenza in atto. “Il vero punto di svolta non sarà il 25 settembre ma il 2 di novembre quando ci saranno le elezioni di mid-term, e stanno facendo di tutto per bloccare Trump, ne stanno facendo di tuti i colori anche con accuse abbastanza ridicole. Il 2 novembre potrebbe davvero cambiare il ‘giro del fumo’”.