“Sui giornali quotidianamente vengono pubblicate cose che farebbero saltare dalla sedia qualunque persona vissuta in un momento di vera libertà“. Il sistema informativo italiano sta dimostrando, soprattutto in questa fase di elezioni, notevoli criticità e gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. Alcuni partiti, già messi in difficoltà dai tempi ristretti di questa campagna elettorale, hanno lamentato ingiustizie compiute nei loro confronti dai media mainstream, che prima non danno loro l’esposizione mediale e poi li accusano di averne ricevuta troppa. Ma i partiti non sono gli unici ad essere sotto “attacco”. Anche le fonti di informazione indipendente, dal periodo della pandemia ad oggi, sono sempre più nel mirino dei cosiddetti “fact checker”. A pagare le spese di tutto ciò sono il pluralismo e la libertà d’informazione.

Perché avviene tutto ciò? A spiegarlo è Fabio Duranti: “La democrazia da noi è ancora molto giovane ed è proprio per questo motivo che viene presa di mira. Non capiamo quale sia la parte giusta e quella sbagliata, ad esempio. Non capiamo quali sono le persone affidabili. Non ci poniamo il dubbio se i mezzi di comunicazione di massa tradizionali ci possano raccontare una fesseria o meno. Neanche quando accadono delle cose che noi magari riscontriamo possano essere dannose per la nostra salute, o magari, come sta succedendo in questo momento, dannose per le nostre economie”.

E continua: “I mezzi di informazione liberi non esistono più. C’è una truppa di persone, pagate dalle nostre tasche, che fanno in modo tale che non esista il pluralismo. Sono pagati per farlo. Sono pagati per dire – se osi anche lontanamente provare a smentire il pensiero unico dogmatico – che sei un disinformatore. Loro non hanno prove, le chiedono a te. Tu magari non le hai perché magari hai detto ‘che il sole sorge’ oppure perché magari hai intervistato una persona competente nella sua materia. Se non la pensi come il pensiero unico occidentale sei un disinformatore quindi vai messo alla gogna, ti vengono tolti i soldi, ti viene la visibilità. Vieni sostanzialmente ghettizzato. Uso questo termine a proposito: perché questo è successo nel passato. All’epoca si faceva per via di un’etnia, adesso si fa per via di un pensiero diverso, ma sempre uomini relegati ad un ruolo secondario ci sono. La sostanza non cambia molto. Cambia sicuramente il principio di fondo. Qual è più barbaro dei due?

“Quando uno stato si comporta in modo autoritario c’è qualcosa che non va. Uno stato si deve preoccupare di far star bene il popolo, di farlo vivere nella piena libertà perché tutti siamo capaci a chiudere le persone dentro casa quando c’è un’emergenza, ma le persone che ‘si distinguono’ dovrebbero saper operare la pubblica amministrazione per far star bene il proprio popolo. Se non ci riescono e chiudono in casa le persone o addirittura a imporgli delle cure non volute pena il lavoro, quello non è proprio di una classe dirigente come si deve, è proprio di un sistema autoritario“.