In una recente pillola, dicevamo che il divario tra il surplus di avanzo primario cumulato e la spesa per interessi cumulati non può ridursi per ragioni di matematica finanziaria. Nonostante tutti gli sforzi sul virtuosismo di bilancio, per i quali siamo stati i migliori, gli interessi crescono molto di più dell’avanzo primario, e quindi la variazione del debito netto, in un ventennio, è aumentata più in Italia che negli altri Paesi. Arriverà un giorno in cui bisognerà fare ciò che si faceva in passato: io ora invoco il Giubileo del debito. Signori banchieri, avete mangiato abbastanza, ora devono mangiare i poveri. Prima di tutto, in Economia Umanistica, un Governo si preoccupa di creare lavoro.

Mi sembra una posizione abbastanza chiara e netta, trovo che non ci sia nessun partito italiano in questo momento che accetti questo tipo di posizione perché significherebbe andare allo scontro diretto con il sistema finanziario, e dato che il politico è tendenzialmente pavido (a differenza dello statista), non è disposto a sacrificare la propria sedia in onore delle cose giuste, ma tenta di fare quelle necessarie per ottenere il consenso elettorale. Questo è quello che succederà a brevissimo e quello che succederà è che non cambierà assolutamente nulla: certo, cambiano le maggioranze politiche, cambiano i Governi, ma non cambia da quarant’anni la filosofia di fondo del nostro Paese, che è quella di essere proni di fronte ad altri che decidono.

Quindi, noi da ormai trentuno anni siamo i più virtuosi in Europa – anche se naturalmente queste cose non vengono dette – in materia di rigore. Anzi, viene presentata una versione completamente diversa da quella che vi sto dicendo, per la quale noi saremmo spendaccioni, incapaci, improduttivi e via discorrendo. In realtà, abbiamo aumentato le tasse più degli altri e abbiamo ridotto la spesa più degli altri: siamo i primi sul podio. Un podio che io non amo e che non considero un podio del quale vorrei, come cittadino italiano, possedere il primato. Perché? Perché la ricchezza – o perlomeno il pareggio del bilancio dello Stato – significa il deficit del bilancio delle famiglie e delle imprese per una questione di saldi settoriali che, naturalmente, nelle Università ultra-liberiste non viene spiegata in questo modo.

Ma il punto è che io dico che ci vuole un Giubileo del debito: cioè, cari signori banchieri, avete fatto quello che volevate per decenni, con un sistema delle aste marginali avete guadagnato miliardi in numeri incalcolabili di interessi. E questa matematica finanziaria condurrà le famiglie italiane a non avere più i soldi per mangiare. Di questo dovrebbero occuparsi gli uomini politici, di distribuire la ricchezza col Giubileo del debito dalle banche centrali e dai grandi banchieri che speculano sugli interessi degli Stati ai bilanci delle famiglie: non fare opere di carità, fare opere di giustizia.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi