Il padre di Allegri parla e non fa sconti. Giovanni Galeone è intervenuto ai microfoni di Radio Radio Lo Sport. L’ex allenatore di Pescara, Udinese, Perugia, Napoli e Ancona non ha risparmiato critiche e consigli accorati al suo allievo prediletto. Senza dimenticare altri eredi dei dettami tattici del mister di origini partenopee: Gian Piero Gasperini e Marco Giampaolo.

All’alba degli anni novanta del secolo scorso il team abruzzese guidato in panchina proprio da Galeone fece sognare ad occhi aperti il pubblico biancoceleste. Lo stadio Adriatico vide all’opera tra gli altri il talento balcanico Sliskovic insieme al profeta dal ‘Corto muso‘ che all’epoca indossava la maglia del Delfino. Una meravigliosa avventura culminata con il grande salto in Serie A e alcune stagioni apprezzabili nel gotha del calcio italiano. Paradossalmente Galeone si lasciò apprezzare in terra abruzzese per gioco pirotecnico a trazione offensiva. Un innovatore illuminato sulla scia di Sacchi e Zeman.

Oggi il vecchio maestro analizza il momento orribile della Juventus targata Allegri. I bianconeri non ingranano sia in campionato che in Champions League. Cosa sta sbagliando il trainer di Livorno nella gestione del gruppo e nelle scelte di formazione e a partita in corso? Parola ad una vecchia volpe del nostro pallone.

Cosa succede ad Allegri?

Max non ha più i grandi vecchi dello spogliatoio. Se ci fossero stati Buffon, Chiellini e Barzagli non ci sarebbero stati grandi problemi. Ora c’è uno sconsolato Bonucci a fare da colonna difensiva, ma senza Chiellini è un po’ vedovo. Mettiamoci pure la storia particolare di Pogba che è un giocatore molto legato ad Allegri. Ci sono tutta una serie di circostanze che sicuramente stanno complicando i piani. Poi Max cade a volte nei tranelli di rilasciare certe interviste facendo arrabbiare gli altri magari“.

L’alibi delle assenze

La storia delle assenze è giustificabile per pochi risultati negativi ma non per tutti. La Juventus non può mai prendere due gol dalla Salernitana o perdere a Monza. Io continuo a dire che i bianconeri tutti al completo sono una squadra da quarta o quinto posto in classifica. La Juve resta un team mediocre. Considerando il piazzamento della scorsa stagione è impossibile pensare che la Juve possa vincere lo scudetto quest’anno. Un progetto a lungo termine non vuol dire dar via De Ligt e tenere Bonucci, oppure dar via kulusevski e prendere Kostic. Adesso Max ha un gruppo esperto ma con tanti limiti“.

Scelte discutibili in sede di mercato

All’inizio del mercato si vociferava di un possibile arrivo di Koulibaly, Perisic e Alonso. Io mi sono permesso di suggerire a Max Milinkovic-Savic. Poi sono arrivati solo Pogba e Di Maria. Sull’alternativa di Vlahovic avevo fatto il nome di Arnautovic. Obiettivamente poi su alcune scelte di Max sono rimasto perplesso. Ma secondo voi Paredes è più forte di Bentancur? Non so. L’argentino non ti cambia la fisonomia di una squadra”.