Continua a far discutere il sistema della raccolta firme cui sono soggetti solo alcuni partiti, tra cui Italexit. Una raccolta firme che, come se non bastasse, dove essere effettuata in tempi brevissimi in piena estate, quando notoriamente le persone si allontanano dal proprio luogo di residenza per vacanze e villeggiature varie. “Non si è mai votato a settembre perché il periodo estivo era considerato un sacro riposo per gli italiani. Ora per la prima volta si può violare questo rispetto per le ferire, ferie garantite anche dalla Costituzione, ma tanto se già i nuovi contratti di lavoro non prevedono il diritto alle ferie, figuriamoci”, spiega Gianluigi Paragone, Segretario e leader di Italexit.

“Questa raccolta è già un processo difficile perché devi andare a firmare nel tuo Comune dove, col certificato elettorale, testimoni di essere un elettore in quel seggio: di conseguenza, se sei in vacanza a Riccione ma tu risiedi a Varese, per esempio, e vedi un banchetto Italexit, non puoi firmare. A ciò va aggiunto che devi avere i certificatori, ossia gli avvocati, il cancelliere, il consigliere comunale, quindi un soggetto che verifica in presenza che tu abbia l’identità accertata. La cosa sorprendente è che un Paese in cui i governi dicono che vogliono sburocratizzare tutto, le elezioni sono un concentrato di burocrazia“.

Ma non è finita qui. “La volta scorsa per poter entrare in Parlamento, le liste hanno dovuto firmare soltanto per 375 firme per ogni circoscrizione, e noi abbiamo chiesto almeno di riconoscere questo. E aggiungo un ulteriore elemento: perché gli altri partiti non devono raccogliere le firme? Perché si sono presentati alle ultime elezioni e hanno eletto una persona, quindi c’è un rappresentante di quel partito in Parlamento che sta dentro un gruppo parlamentare. Ora, anche noi e altre forze, come Alternativa C’è e il Partito Comunista, abbiamo un parlamentare dentro: noi siamo parlamentari che hanno scelto, per effetto del tradimento di un gruppo, di formare e aderire a un’altra formazione all’interno del Parlamento. Perché allora non possiamo fare quello che la volta scorsa fu permesso di fare a Noi con Salvini? Perché ricordiamolo, la Lega ha fatto anche Noi con Salvini e non ha dovuto raccogliere le firme. Mi sembra totalmente assurdo. Ormai c’è uno sfibramento della democrazia.