Si tratta di sedersi senza paura e senza paura di trattare con gli altri partner dell’Unione Europea, basta smettere di dire ‘Lo vuole l’Europa’. L’Europa siamo noi ma ponendo subito tre questioni: chiedendo di superare quell’assurdità nota come i Trattati di Maastricht, i rapporti di deficit su PIL inventati di sana pianta, senza alcun fondamento scientifico, da alcuni funzionari ministeriali, hanno già fatto abbastanza danni. Si dica chiaramente che per invertire il ciclo si deve ritornare ad aiuti di Stato per investimenti.

Secondo: stabilendo immediatamente di rilanciare investimenti, come per esempio gli eurobonds o misure analoghe finalizzati alla suddetta inversione del ciclo economico e terzo, consentendo ai singoli stati manovre coerenti con una strategia condivisa di crescita del PIL.

Questi sono i tre punti irrinunciabili, dato che in Italia abbiamo un tasso di risparmio che è cinque volte il debito. Non permettiamo a nessuno di impartirci lezione di morale o di economia, quando la media europea è di due volte il debito.

Bisogna, per andare a trattare e non avere paura di farlo, conoscere i propri punti di forza e di debolezza. Perciò è necessario dire tre cose irrinunciabili in ambito di politica internazionale in Europa. Questo è quello che io ritengo debba fare l’Italia. Dubito molto (per non dire che sono quasi certo) del fatto che nessuno in Italia la pensa come me, perlomeno nei partiti politici che in questo momento si apprestano ad andare alle elezioni. Questo perché alcuni in passato hanno detto queste cose ma in pratica nessuno ha portato avanti politicamente le istanze che io vi ho raccontato. Le forze politiche italiane non hanno fatto nulla per aiutarci.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi