Nella pillola di ieri vi parlavo della peste e del fatto che l’Euro è stata per noi una grande pestilenza. E raccontavo di quando esistevano ancora investimenti pubblici, si costruivano strade, ospedali, gli anziani non si dovevano pagare le medicine. Non vuoi credere alla parte delle agenzie di rating perché sarebbe da complottista? Va benissimo. Esci fuori di casa e chiedi tutto il resto al primo signore che vedi con qualche capello bianco: anche quello è da complottisti? In questi giorni nei quali i piccoli imprenditori si impiccano perché non possono tirare avanti e sulle strade ci sono milioni di poveri, dopo che sono stati distrutti i sistemi del lavoro, del risparmio, della salute e della pensioni, tanti si interrogano sulle reali cause di questa incompresa situazione. Il diavolo, come si sa, è maestro dell’inganno e chiama questa cosa ‘la crisi’: non esiste nessuna crisi. Esiste una peste, un cambiamento pianificato e deliberato di sistema economico che, da decenni, è stato introdotto a un solo fine: quello di spostare la ricchezza in capo a pochi e la povertà in capo a molti. Ma siccome anche questo è da complottisti, voglio invitarti a una riflessione.

Mi rendo conto che i ragazzi all’Università oggi, anche quelli che io vedo, molto spesso pensano che questa sia una leggenda, un racconto, una favola. Poveri ragazzi. Quando si usciva dalle scuole e dalle Università una volta, si trovava lavoro, punto. E non dovevi essere neanche particolarmente bravo e intelligente. Oggi anche i più bravi e intelligenti fanno fatica a trovarlo. Eppure, non sono così flessibili mentalmente da pensare che forse quella leggenda è la verità.

Malvezzi Quotidiani – Pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi