La degenerazione della classe dirigente italiana è passata sotto traccia nel dibattito pubblico. Il confronto con il passato della prima repubblica appare, nella maggior parte dei casi, estremamente negativo. Il percorso storico italiano sembra infatti mostrare un tragico svuotamento nella personalità e nelle competenze non solo dei rappresentati politici ma di tutte le figure chiave del nostro Paese.

Tale processo, recentemente messo in evidenza dall’apparire di nuove forze politiche, rappresenta, come spiegano Alessandro Meluzzi e Alberto Contri, non solo un rischio per la leadership nazionale ma soprattutto, nell’attuale contesto globalizzato, un grave rischio per la nostra sicurezza. Se in passato figure chiave del sistema Paese italiano, come ad esempio Enrico Mattei, sono riuscite a porre un argine allo strapotere dell’élite globaliste, oggi il quadro appare invece allarmante. La mancata preparazione della nostra classe dirigente e politica appare infatti aprire le porte a mire straniere e a progetti egemonizzanti globali, con gravi rischi per il nostro tessuto economico e per la nostra libertà.