Il tasso delle famiglie italiane crolla fino ad arrivare a valori prossimi allo zero negli anni correnti rispetto agli anni in cui invece avevamo avuto l’Italia in cima alle classifiche mondiali. Tutto questo vi raccontano che è avvenuto per una crisi economica e finanziaria. Invece è un’impostazione ideologica che ha portato i paesi del mondo, a partire dagli Stati Uniti, ad accumulare sempre più ricchezza in capo a pochissime persone mentre miliardi di persone sono relegate alla povertà.

La povertà è spesso compagna di infelicità, non sempre è così, ma certamente non avere accesso ad un’istruzione, non avere accesso all’assistenza sociale, la distruzione condotta dalla macelleria sociale, è un problema in tutti i paese occidentali. Esiste una soluzione? Certo, bisogna cambiare la mentalità della popolazione nel senso che grandi masse devono arrivare a capire che esiste un’opportunità che io chiamo economia umanistica.

Il 28 di maggio, dalle 15.00 alle 19-00, io farò uno spettacolo in un teatro a Verona sul tema dell’economia della felicità, trovate le informazioni sul sito https://econfelicita.it/. Sarà l’incrocio di tre grandi storie, la storia della moneta, la storia della finanza, la storia dell’economia.

Per cercare di dare in modo leggero , attraverso la musica con un’orchestra di accompagnamento, il fatto che esiste un’altra opportunità che è quella dell’economia umanistica, perché nell’economia umanistica si cerca di capire che è centrale l’uomo e non il capitale, quindi è centrale dare lavoro alle famiglie e consentigli di vivere una vita degna di essere vissuta.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi