Due note soprattutto da segnarsi nel lungo riassunto di una conferenza durata un’ora e mezza e presidiata dal Senatore Gianluigi Paragone: le morti cardiache improvvise unite alle miocarditi (aumentate del 25%) verificatesi in Israele tra le nuove generazioni che hanno fatto il vaccino e il documento pubblicato nel Journal of Virology nel 2008 dove si presenta uno studio sulla modifica del coronavirus “per renderlo aggressivo introducendo un pezzo del virus dell’HIV”. Due note che non sentiamo spesso approfondire in quelle aule, ma stavolta se ne è trovata l’occasione in vista della presentazione del libro “COVID-19 Un’epidemia da decodificare tra realtà e disinformazione”.
“Quando lo diceva Montagnier era pazzo”, chiosa il Prof. Mariano Bizzarri, oncologo e ricercatore presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma, “io ho parlato del virus dell’HIV con Montagnier e Sabin, ed è un virus con cui si può fare una porcata, cioè modificare i virus per renderli più aggressivi; questo l’hanno fatto i ricercatori americani insieme ai ricercatori cinesi”, e non è finita, “apriremo un lungo capitolo sul fatto che molte ricerche di questo tipo sono state fatte in Cina e in Ucraina”.
Non teme la tagliola dei debunker il Prof., che poi bacchetta le “sciocchezze” di Gates sulle emergenze perpetue e i media a suo dire “silenti”: si veda a tal riguardo quanti hanno divulgato il rapporto annuale di BioNtech sostenente che l’efficacia e la sicurezza del suo attuale vaccino anti-Covid a mRNA, sviluppato insieme a Pfizer, potrebbero non essere sufficienti per ottenere l’approvazione definitiva. “Queste cose, che vi piacciano o no, sono riportate”, e chiude, “io credo che il ministro Speranza debba intervenire a fronte di questi dati gravissimi”.