Non è possibile che noi permettiamo a Mario Draghi di fare sempre e solo i propri interessi contro gli interessi del nostro Paese. Permettiamo a Mario Draghi di agire per il proprio tornaconto personale ormai da 30 anni senza intervenire. Adesso addirittura stiamo rischiando di trovarci in un conflitto con una delle maggiori potenze militari sempre e solo per il tornaconto di Mario Draghi.

Vorrei allora ricapitolare con voi quelle che sono state le principali fasi della carriera del nostro attuale Presidente del Consiglio, in modo che possiate capire come lui abbia sempre e solo fatto i propri interessi. E come noi italiani glielo abbiamo sempre permesso. Mario Draghi negli anni ’80 si è formato a Washington alla Banca Mondiale. In pochi lo sanno, ma tutti gli anni ’80 Mario Draghi li ha passati a Washington alla Banca Mondiale, dove gli hanno dato le direttive di quelli che sarebbero state le mosse da fare una volta rientrato in Italia.

Mario Draghi infatti torna in Italia dopo l’esperienza alla Banca Mondiale e finisce come Direttore Generale del Ministero del Tesoro. Siamo agli inizi degli anni ’90 quando avvengono tutte le maggiori privatizzazioni di aziende e banche italiane. Guarda caso Mario Draghi appena rientra dall’America si ritrova in Italia a partecipare alla conferenza sulle privatizzazioni a bordo del Britannia. Il “nostro” Direttore Generale del Tesoro farà fare affari d’oro alle banche americane. La Goldman Sachs riesce a fare questi affari d’oro nel ’92 grazie a Mario Draghi. E Mario Draghi grazie alla Goldman Sachs diventa proprio Managing Director di questa importante banca d’affari americana.

Ma non finisce qui. Dopo essere andato alla Goldman Sachs Mario Draghi viene istruito su quelli che saranno i prossimi passi da fare in Italia, sempre e solo negli interessi dei grandi potentati finanziari anglo-americani. Tanto è vero che Mario Draghi dalla Goldman Sachs passerà alla Banca d’Italia. Sempre alla Banca d’Italia Mario Draghi farà tutta una serie di operazioni sempre funzionali all’interesse del grande capitale, tanto è vero che poi dalla Banca d’Italia lo promuovono a governatore della Banca Centrale Europea.

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