Lotito vs tifosi: secondo round. Il mondo Lazio è decisamente tormentato da svariate turbolenze nelle ultime settimane. Il patron biancoceleste ha rilasciato una ampia intervista al Messaggero, dove certamente non ha gettato acqua sul fuoco per limitare le fiamme della protesta.
Lo scontro è più che mai aperto. Prendiamo solo qualche stralcio delle dichiarazioni del Presidente laziale ai microfoni di Alberto Abbate. Parole dure e secche. “Ognuno faccia ciò che si sente, se ha la coscienza a posto. A me tutto questo baccano sembra solo un pretesto da parte di chi non sarebbe comunque venuto allo stadio o di chi sinora è venuto soltanto per fare cori contro il sottoscritto… Il caro biglietti era previsto da inizio anno. Succede da sempre per 4 gare di cartello in tutta la stagione. Per il resto siamo la terzultima società d’Italia per i costi da botteghino… Ho fatto tante volte dei passi indietro, iniziative come i Cuccioloni, i tagliandi a 10 euro. Quando ho fatto le promozioni con Venezia, Sassuolo e Torino, con 20-25mila paganti non sono nemmeno riuscito a ripagare le spese dell’incontro“.
Procede così Lotito: “Loro (riferendosi alla Roma nel confronto attuale) si ripagano tutto con la pubblicità. Noi non abbiamo fatto gli abbonamenti perché dall’inizio, con le restrizioni Covid, non si capiva quale sarebbe stata la capienza dello stadio. Anche a gennaio sono cambiate di continuo le direttive… Pago 300mila euro a partita. C’è il canone dell’Olimpico, gli steward, i vigili del fuoco, il servizio d’ordine, lo speaker, l’allestimento, la Siae, la ristorazione e sicuramente qualcosa me la scordo. Non entra nulla nel bilancio… Gli introiti da botteghino finiscono direttamente in un conto dedicato all’Agenzia delle Entrate, non sono della Lazio. Se metto i biglietti più bassi, mi chiama lo Stato per chiedermi spiegazioni al riguardo“. Il riferimento conclusivo sul futuro di mister Sarri: “Tempo al tempo, Maurizio resterà alla Lazio, come ho già detto“.
“Sono deluso – risponde a Radio Radio Lo Sport Furio Focolari – e abbacchiato. Oggi ho ricevuto la telefonata di un grande laziale che ha lavorato 30-40 anni all’interno del club. Questa persona, ve lo giuro, stava per piangere. Mi ha raccontato diverse cose dicendo: ‘Ma che fine ha fatto la lazialità?’. Di questo posso solo prendere atto. Per il resto, ognuno tira l’acqua al suo mulino. Lotito dice queste cose, di cui alcune saranno anche vere ma valgono per tutte le squadre. Questo accade negli stessi giorni in cui ci sono 150mila persone in fila per Roma-Leicester, in cui ci sono 70mila spettatori per Roma-Salernitana e 75mila per Roma-Bodo. Chiaramente il tifoso laziale è avvilito. Un aggettivo per questa intervista rilasciata? Spocchiosa“.