Filodiretto con i radioascoltatori, dal telefono giunge una voce di donna. Le parole esprimono profondo dolore, la sofferenza di chi è stato dimenticato dopo tanti annunci e promesse. Il grido viene da chi ha vissuto sulla propria pelle la terra che trema, gli affetti e i ricordi di un vita inghiottiti dal terremoto. Dopo tanti annunci però, la ricostruzione latita e le telecamere sono scomparse così come i tanti annunci.

Ora insieme alle difficoltà terribili del sisma, le strade distrutte e le case di fortuna, si è aggiunta la tragedia del Covid. Il lavoro che manca per lo svuotamento dei centri urbani, le aziende che sono costrette a chiudere e in aggiunta l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori over 50. Nessun sostegno, nessun aiuto per chi ha già sofferto e ora vede a rischio anche il proprio posto di lavoro per le misure decise dal governo.

L’intervento da brividi in diretta

“Io abito nel cuore del parco dei monti sibillini dove c’è stato il terremoto nel 2016. Vivo nelle soluzione abitative di emergenza. Quando è accaduto il terremoto ci sono state telecamere per mesi e adesso siamo gli invisibili. Quando c’era lo spettacolo, parlavano tutti i giullari. Per rifare una piccola casa con un intervento di ricostruzione leggere, è un miracolo. Ora con queste problematiche che ci sono di aumenti e dei prezzi, noi ulteriormente saremo il fanalino ancora più lontano. Viviamo dentro queste case che stanno cadendo a pezzi. Dei suicidi che ci sono stati non parla più nessuno. Interessa soltanto fare il guadagno. L’audience è soltanto per i grandi gruppi che speculano sul dolore. Il covid ulteriormente ci ha distrutto. Io che lavoro nella scuola in modo precaria mi hanno obbligato a fare la terza dose perché altrimenti, nonostante faccia 100 km al giorni, perdevo i soldi che mi servivano per sopravvivere”.