Quanto sono attendibili i proclami di recupero delle tasse che vengono solitamente fatti da molti anni dai politici italiani? Da un’indagine recente sui dati dell’Agenzia delle Entrate risulta che il totale del carico residuo contabile nei bilanci della riscossione, ex Equitalia, ammonta a circa 987 miliardi di euro.

Considerando il carico sospeso, i soggetti falliti, i soggetti deceduti, le ditte cessate, l’anagrafe tributaria negativa, rimane un magazzino netto, un credito effettivamente esigibile dallo Stato molto basso pari a circa al 7% del totale. Una delle tante sciocchezze che dicono i politici è: andiamo a recuperare l’evasione fiscale.

I dati veri rispetto a questa montagna di crediti vantati dallo stato, mille miliardi, dicono che realisticamente è possibile portarne a casa solo il 7%. Al di là delle opionioni politiche ciò che dobbiamo rilevare è che questo continuo atteggiamento vessatorio può servire per raccattare dei voti ma non risolve i problemi.

Quello che va cambiato è il modello economico, le imprese non riescono più a far fronte alla situazione. Special modo in questo momento in questo momento nel quale gli aumenti energetici, le difficoltà di approvvigionamento stanno mettendo ancora di più in ginocchio l’economia italiana.

Questo atteggiamento vessatorio e burocratico, cieco, miope è assolutamente privo di ogni visione. Pensare di andare a scavare nel barile per sfruttare gli imprenditori, è molto bello dal punto di vista moralistico ma poco efficiente dal punto di vista pratico. Un paese senza piccole e medie imprese, come l’Italia, se le lasciamo morire, muore anche il Paese.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi