“Colpirne cento per educarne uno”: lo stravolgimento della dottrina maoista è servito, in uno scenario di guerra in cui tutti i russi vengono puniti per le colpe addossate al Presidente Putin. Sanzioni che si abbattono contro qualsiasi persona, cosa o essere vivente che abbia origini moscovite. Non solo oligarchi che potrebbero anche non avere relazioni con il Cremlino, ma anche personaggi del passato, gatti e alberi che finiscono in una grottesca lista di proscrizione. Discriminazioni che prendono di mira la Russia tout court e chiunque cerchi di riflettere sulle ragioni più profonde del conflitto.

Di questa continua esclusione di una superpotenza dalla nostra società, che tanto assomiglia a quella che ha colpito in precedenza i non vaccinati, ne fanno le spese anche gli italiani. Diventa missione impossibile trovare nei canali mediatici tradizionali spunti di riflessione diversi dal solito registro anti Putin a priori. Una guerra raccontata a senso unico: sia negli accadimenti quotidiani sul terreno di battaglia, che negli approfondimenti che meriterebbe un evento di tale portata.

Il messaggio dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia

In questo quadro di odio verso un intero popolo, fa riflettere il comunicato rilasciato dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia. In un recente post pubblicato sulla propria pagina Facebook, l’organo istituzionale ha espresso “gratitudine a tutti i cittadini italiani, che, nonostante la valanga di propaganda antirussa, di fake news e di palesi falsificazioni diffuse da alcuni media occidentali, manifestano sincera preoccupazione per i destini del nostro Paese, per il futuro delle relazioni russo-italiane”.

Il commento in diretta di Alessandro Meluzzi e “Vanni” Frajese ai microfoni di Fabio Duranti a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.