Una spiegazione al fatto che siamo gli unici a subire certe cose, a sostenerne altre, ad accettarne sempre più, potrebbe esserci. Non l’unica chiaramente, parliamo di variabili complesse che probabilmente tutte insieme hanno fatto sì che in Italia si arrivasse a certi risultati, ma un aspetto importante lo ha ribadito l’OCSE la settimana scorsa: il 47% dei nostri compatrioti sono analfabeti funzionali, non comprendono un testo, anche orale, e non sanno tratte conclusioni appropriate.
Questa non è una colpa, ci mancherebbe, ma quando chi governa con la comunicazione tipica del populismo – cioè quel modo di trovare un nemico e darlo in pasto alla maggioranza – trae vantaggio da una lacuna di quel pezzetto di popolazione, che ne è degli altri?
Alessandro Meluzzi, psichiatra e saggista, ha spiegato meglio come funziona a ‘Un Giorno Speciale’.

Partirei dalla battuta di un uomo saggio, cioè mio nonno Fausto, muratore e contadino romagnolo riminese, il quale diceva una frase che aveva a che fare con le leggi dell’entropia e col gradiente della stupidità: “Meno male che esistono i fessi, sennò i furbi come farebbero?”.
Senza questo gradiente le società non possono funzionare, e questo gradiente funziona in modo diverso a seconda della storia, a seconda delle condizioni. Ma è chiaro che ci deve essere un gradiente energetico tra le éilte di quelli che comandano e stupidi che ubbidiscono. E’ un principio fondamentale.
Di volta in volta questo principio si fissa in condizioni diverse. Nella vicenda della vaccinocrazia la questione ha assunto un aspetto particolarmente paradossale, perché non riguarda l’obbligo di genuflettersi all’imperatore, non riguarda l’essere servi della gleba o cittadini liberi, non riguarda il fatto di essere clero, nobiltà o terzo Stato, né l’essere contadini dei soviet e seguaci dello Zar, ma riguarda il tema dell’integrità del corpo: la dimensione del gradiente del potere che si serve dell’analfabetismo culturale riguarda in questo caso quanto di più prezioso e sacro possa esistere, cioè la vita di ciascuno. Vuol dire che l'”indice di stupidità” ha raggiunto degli aspetti assolutamente paradossali che mettono addirittura non solo a rischio la libertà, ma la vita stessa. Questo ti dimostra come questa permeante campagna ipnotica ha perfettamente cortocircuitato una certa stupidità funzionale italiota già denunciata da personaggi sicuramente non di destra, come Tullio De Mauro, che parlava dell’analfabetismo di ritorno in Italia, o come Andrea Camilleri.

L’operazione ha funzionato perfettamente, oserei dire. Perché attraverso un meccanismo da rana bollita (o da finestra di Overton), di aperture in chiusure, di dinamiche premiali di zone rosse, gialle o verdi, di stop and go continui tipici dell’ipnosi ericksoniana, la gente è arrivata a subire delle cose che senza questa sistematica desensitization di tipo skinneriano, tutti in un colpo non avremmo accettato mai.
Il problema è che quest’ipnosi non cessa, almeno in una parte della popolazione che, pur se cognitivamente ha interiorizzato il fatto che l’hanno presa per il culo, non riesce a trarne delle conseguenze