Lo Stato secondo la dottrina neoliberista non dovrebbe intervenire in economia salvo accompagnare alla morte le piccole imprese ree di non essere in grado di innovarsi e ristrutturarsi come invece sanno fare le aziende corporate. In questo corollario il pensiero del dogma religioso neoliberista differisce dalle visioni delle religioni pagane che assegnano solitamente l’onnipotenza ai loro dei, seppure con talune limitazioni, infatti si riconosce qui la scarsità delle risorse e si raccomanda di usarle solo a vantaggio dei forti, di quelli che hanno le caratteristiche per sopravvivere alla pandemia.

Quale sia la sorte spettante ai più deboli non pare essere argomento di interesse degli illuminati pensatori neoilluministi, probabilmente potranno vivere di inedia, con le società svendute ai fondi americani di turno. Sostanzialmente il pensiero neoliberista dice che non ci sono risorse per tutti e per questo possiamo salvare solo le aziende corporate.

Tanto è vero che si parla sempre di Reviving and Restructuring the Corporate Sector Post-Covid, questo è il testo firmato inter alia da Mario Draghi, quando era un banchiere. La sorte dei deboli, degli ultimi, dei piccoli imprenditori evidentemente non interessa a queste persone. Probabilmente ci sono in Italia dei piccoli operatori che hanno interesse per le piccole imprese che al mondo corporate e della grande impresa poco importa.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi