Fallisce l’aggancio alla vetta il Napoli di Spalletti che, alla fine, è anche fortunato a uscire dalla Sardegna Arena con un pareggio invece che con la sconfitta che avrebbe meritato.

Se è vero, come è vero, che gli azzurri ancora una volta in stagione si sono presentati con una serie impressionante di assenze, tali addirittura da costringere il tecnico a cambiare il modulo di partenza in un 3-5-2… è vero anche che non possono esserci giustificazioni di fronte al tipo di partita che i partenopei hanno giocato. Gli 11 giocatori, fossero stati anche i soli 11 disponibili, avrebbero dovuto giocare in maniera furiosa, “mangiando l’erba”, mostrando quella che il proprio ex-allenatore ai tempi del trio Hamsik – Lavezzi – Cavani, Walter Mazzarri, amava chiamare… l’anima.

E invece, l’anima, l’ha mostrata sul campo solo il Cagliari guidato proprio da Mazzarri.

Grave l’errore di Ospina, che, di fatto, consegna a inizio secondo tempo, il vantaggio ai sardi. Ma se i campioni si vedono da come sanno reagire ai momenti difficili e agli errori (che comunque fanno parte della vita di un calciatore, in special modo di un portiere), importantissimo è stato poi assistere a 3 miracoli del portiere colombiano che hanno evitato lo strameritato raddoppio cagliaritano e hanno consentito poi il Napoli di andare a trovare con Victor Osimhen, la rete del pareggio.

Già… Osimhen. Forse non è ancora evidente ai più quanta importanza abbia il nigeriano per il gioco dei partenopei. Il suo peso specifico è enorme, anche al di là delle reti pesantissime che sta segnando a ripetizione. Il suo ingresso in campo, avvenuto solo per emergenza viste le sue precarie condizioni fisiche (e in vista del mini ciclo terribile che attende gli azzurri), ha cambiato il volto della squadra.

Pur quindi in una serata molto amara per il Napoli, c’è quasi la consolazione di avere strappato un punto d’oro che in una corsa senza padroni, tra squadre certamente imperfette, quale quella a cui stiamo assistendo quest’anno, può avere comunque una valenza fondamentale.

Vittorio de Gaetano