Inizio con una doverosa premessa: la guerra va condannata sempre. Nulla può mai giustificarla.
Esprimo quindi massima solidarietà alle sofferenze del popolo ucraino, unica vera vittima sacrificale di tutto quello che sta accadendo. Vittima anche del suo stesso presidente, che li ha condotti nella trappola organizzata dagli Stati Uniti ed ora si ritrova solo in trincea a combattere contro la Russia di Putin, provocato fino al punto di non ritorno.
Tuttavia condannare la guerra non può prescindere dal condannare chi, quella guerra, l’ha resa inevitabile.

Putin nel 2021 ha presentato un documento alla NATO con una serie di proposte su questioni che lui riteneva prioritarie per la sicurezza nazionale. Prioritarie a tal punto da sentirsi costretto – e lo ha annunciato – a scatenare un conflitto qualora fossero state completamente ignorate. Leggendo quel documento non si scorge assolutamente nulla di illegittimo, Putin chiede infatti di fermare l’espansione militare della NATO ai suoi confini: si era reso conto che tutto intorno a lui parlava di basi in funzione antirussa, basi che la NATO stava armando e che avrebbero messo in pericolo l’esistenza stessa della Russia in futuro.
Quelle richieste ribadite al popolo russo nel suo discorso di annuncio dell’attacco non sono state ascoltate. Queste richieste le hanno ignorate gli Stati Uniti, che hanno tutto da guadagnare dalla reazione spropositata di Putin che costituisce il modo per gli USA di interrompere i rapporti tra Unione Europea e Russia.

A questo erano volte le provocazioni. Pensate che gli Stati Uniti grazie a ciò che accade in queste ore sono riusciti addirittura a congelare il progetto del gasodotto Nord Stream 2 con la Germania, collaborazione alla quale gli USA si erano sempre opposti senza successo.
Se la posizione americana è chiara – ingiustificabile, ma chiara – e cioè provocare Putin usando l’Ucraina come esca e utilizzando la propaganda per allontanare definitivamente Putin dall’Europa senza dover sparare un colpo; dall’altra parte è assolutamente inaccettabile la posizione autolesionista dell’Unione Europea, che invece da quella assurda azione di Putin ha tutto – ma proprio tutto – da perdere. Perché ha ignorato quelle richieste scritte del presidente russo (richieste che sapevano benissimo essere legittime)?
Perché non hanno aperto un tavolo di conciliazione? Perché hanno ignorato persino il discorso di Putin in cui annunciava l’imminente attacco?

L’Unione Europea avrebbe potuto tentare da sola, anche senza l’appoggio degli Stati Uniti, di evitare un’escalation ormai annunciata. La verità è che siamo succubi degli Stati Uniti: l’Unione Europea non esiste. In Europa non esiste alcuna unione.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo