Ieri è stato il giorno della Memoria, e molti hanno pensato bene di passarlo sbraitando contro i no-vax accusandoli dei continui paragoni col periodo nazista. Una reazione che ho trovato molto puerile: è ovvio che i non vaccinati di oggi non siano gli ebrei di ieri. E’ ovvio che il nazismo sia stata una dittatura atroce assolutamente imparagonabile con la situazione attuale, per quanto in molti aspetti antidemocratica. Ma nessuno è stato capace di andare oltre nel ragionamento.
Il nazismo non è sorto dal giorno alla notte. E’ nato lentamente, dalle macerie di una crisi economica che aveva colpito l’intera popolazione, tranne un’élite di ricchissimi.

Hitler ha iniziato dividendo il popolo in “noi” e “loro”, in “puri” e “impuri”, in ariani e non ariani. E per legittimare questa folle divisione ha chiesto proprio il supporto della scienza. O meglio, di quella parte della scienza che ha accettato di abdicare agli interessi della politica.
Nel corso di quel regime poi sono stati creati i pass, per impedire che i non ariani frequentassero i luoghi degli ariani. Queste due categorie sono state contrapposte, in modo che lo scontro fosse sempre sul piano orizzontale, popolo contro popolo, e mai divenisse verticale, cioè popolo contro dittatura. Così il dittatore ha agito in modo indisturbato.

Hitler, tra l’altro, non uccise con le mani. Furono usati i gas nervini prodotti dal colosso IG Farben, quello stesso colosso che dopo il processo di Norimberga è stato spacchettato diventando parte di molte delle attuali case farmaceutiche; molti dei responsabili che sfuggirono a quel processo furono persino reintegrati nell’industria farmaceutica stessa: questa è storia, questi sono dati di fatto.
Se quindi c’è davvero chi rinnega quelle atrocità, bisognerebbe rinnegare anche qualcosa che ricorda – seppur vagamente – quelle misure che aprirono la strada a quel periodo atroce.
Il paragone non è tra ciò che vivono oggi i no-vax e il nazismo, ma tra quello che aprì la strada a quella atroce dittatura, per fare in modo che mai più possa tornare un periodo del genere.
Nel giorno della Memoria credo sia importante ricordare questo ragionamento.

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