Un fenomeno che negli ultimi anni è circolato più del virus è quello della censura. Il pretesto di uno stato d’emergenza nazionale ha permesso al sistema di dominare il popolo e di controllare l’informazione. Lo stato ha decretato ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Si è voluta creare una guerra fra poveri, un conflitto sociale al ribasso, mettendo l’uno contro l’altro chi aveva idee diverse tacciandole come eretiche. Si sono censurate le idee, le parole ma anche le persone. Il potere ha relegato ai margini della società chi la pensava diversamente e lo ha fatto brutalmente, incitando l’odio sociale.

Uno dei buoni propositi che ci auguriamo per il nuovo anno è lo stop a questo tipo di fenomeni, a questa guerra civile innescata dai potenti per controllare il popolo. “Le tesi disallineate vengono sempre più bollate come fake news, come ad esempio il fatto che la globalizzazione neoliberale non sia un buon modello ma meriti di essere combattuta in nome di migliori modelli sociali, politici ed economici. Ecco chi critica il sistema viene bollato come uno che dice che 2+2 fa 5“. Con queste parole Fusaro ci fa ben capire come il sistema applichi una tecnica di delegittimazione della persona piuttosto che controbattere sui contenuti, e questa oltre a essere una delle peggiori forme di censura è anche una violenza sociale, che solo chi detiene il potere può permettersi di attuare.