L’Italia ha introdotto l’obbligo di tampone per chi giunge dall’estero. L’Italia, infatti, ha decretato che l’infame tessera verde non basta più. Oltre ad essa bisogna avere in regola il tampone eseguito nelle ore precedenti. Si tratta di una notizia degna di nota che per un verso ci segnala come l’Italia, ancora una volta lungi dall’essere un’eccezione o un’anomalia, sia semplicemente il laboratorio avanguardistico di produzione dei nuovi laboratori degli assetti sociali, politici, economici per l’avvenire. L’Italia, dunque, come apripista della strategia di imposizione del nuovo Leviatano tecnosanitario o se preferite del golpe globale del capitalismo terapeutico.

Questa notizia non è caduta nel nulla, ma ha avuto un interessante seguito che merita davvero di essere commentato. Infatti, subito taluni hanno messo in evidenza come questa scelta di affiancare l’infame tessera verde con il tampone in regola possa essere forse estesa non solo a quanti in Italia giungano dall’estero, ma anche ai cittadini italiani in quanto tali. Ad esempio sull’Adnkronos compare un’interessante riflessione di Locatelli, uno dei principali esponenti dell’odierno ordine terapeutico, il quale dice che è una possibilità in effetti utilizzare i tamponi ad esempio per i grandi eventi.

Ad ogni modo, quello che sta prendendo forma è un nuovo ordine che ancora avrà molto da esibire. In primis non deve sfuggire come, se così dovesse realmente andare, l’infame tessera verde e quindi la benedizione di massa sempre aggiornata non basterebbero più. Ci vorrebbe anche accanto ad esse il tampone sempre aggiornato. Ecco quindi che nel 2022, facile previsione, ci troveremo un passo avanti nell’imposizione del Leviatano tecnosanitario. Non solo infame tessera verde e nuovi cicli di benedizione, ma ci troveremo con un nuovo paradigma: infame tessera verde, benedizioni sempre aggiornate e poi tampone sempre in regola.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro