All’inizio l’assenza di un piano pandemico aggiornato per fronteggiare l’emergenza sanitaria, poi i protocolli per la cura del Covid fermi a una fatale vigile attesa, la mancanza di trasparenza nei documenti del Ministero della Salute guidato da Roberto Speranza e ancora lo scarso potenziamento della sanità pubblica nonostante le evidenze di questi ultimi due anni: sono solo alcuni dei punti contestati alle istituzioni nel corso della pandemia. Senza citare tutto il capitolo vaccini, con le contraddizioni, i dietrofront e i continui pareri divergenti che alimentano un caos che non aiuta ad uscire fuori dal tunnel.

L’ultima questione spinosa ruota intorno al numero delle terapie intensive occupate attualmente. Se l’Istituto Superiore di Sanità espande l’allerta per via delle eccessive ospedalizzazioni che sarebbero causate dai non vaccinati, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali diffonde dati più distensivi: il 6% delle terapie intensive e l’8% dei posti in reparto sono occupate da parte di pazienti Covid.

Il caso è stato commentato in diretta dal deputato Galeazzo Bignami: “È grave che le istituzioni dicano balle”, ha ammonito l’Onorevole di Fratelli d’Italia. Queste le sue parole pronunciate ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.

“È necessario avere rispetto. Il governo ha puntato tutto sul piano vaccinale, invece è necessario anche qualcos’altro. Era necessario spiegare, non è accettabile il balletto sulla durata del vaccino e sull’età. Sulla monodose Jhonson dopo due mesi viene detto che quel vaccino non è più efficace e che bisognerà fare un’altra dose. Se io ho un green pass che vale 9 mesi e dicono con il Jhonson si può fare il richiamo dopo 5 mesi, significa che io sono libero di contagiare e di farmi contagiare? C’è un disallineamento tra il periodo di durata del vaccino e la durata del green pass, sembra tutto fatto non per contrastare il virus ma viene il dubbio che ci siano altri ragionamenti. Qualcuno dovrebbe spiegare. Chi ha fatto il vaccino non ha più la certezza sull’efficacia del farmaco. Se chi l’ha prodotto deve rivedere le sue posizioni, chi non ha le competenze pone delle domanda e avanza spiegazioni ma viene subito indicato come No-Vax.

Leggevo che una ragazza a causa dei no-vax non poteva essere sottoposta ad un intervento ma questo significa soltanto che negli ultimi due anni non è si è potenziato il servizio sanitario, la causa vera è che lo Stato abbia mancato di potenziare i servizi sanitari e le terapie intensive, però si dice che è colpa dei No-Vax. Si finisce per usare i No-vax come foglie di fico per coprire le manchevolezze. L’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che conta i posti in terapia intensiva dicono che i posti sono in media al 6% a livello nazionale. Sono loro che dicono delle bugie? il signor Locatelli diceva a gennaio che si sarebbe raggiunta l’immunità di gregge con il 70% dei vaccinati, oggi abbiamo il 90%. A forza di dire cose inesatte, inizio a pensare che ci siano degli incompetenti non all’altezza che cercano di scaricare la loro responsabilità. Sono più preoccupati di stare attaccati al loro posto piuttosto che dire le cose come stanno”.