Siamo in lockdown democratico. È la democrazia, infatti, ad essere finita definitivamente in quarantena. Per mesi lo abbiamo gridato nelle piazze e qualcuno obiettava che proprio il fatto che potessimo denunciarlo durante manifestazioni pubbliche fosse indice di una democrazia ancora in vita. Negli ultimi giorni, poi, sono cadute le ultime maschere: la piazza di Trieste è stata vietata dal sindaco e dal prefetto con parole inaccettabili, ma per farlo ha utilizzato la farsa degli aumenti dei contagi legati alle manifestazioni e ancora una volta sono riusciti a nascondere la deriva autoritaria.
Questo fin quando il leader delle proteste di Trieste, il portuale Stefano Puzzer, non ha deciso di mettersi su un treno per raggiungere piazza del Popolo a Roma dove, seduto su una sedia, ha provocatoriamente invitato i membri del Governo a comunicare l’esito dell’incontro avvenuto già da alcune settimane tra il ministro Patuanelli e la delegazione dei portuali.

Sapete cosa è accaduto?
La questura di Roma ha emesso un foglio di via obbligatorio a Puzzer con divieto di soggiorno per un anno dalla Capitale, intimandogli di fare immediatamente rientro a Trieste.
Per farlo hanno finto di considerare la sua come una manifestazione non autorizzata, anche se sappiamo bene che di manifestazione non si è trattato: Puzzer si è presentato a Roma da solo e senza preavviso, neanche sui social.

Ovviamente diverse persone lo avevano raggiunto per esprimergli solidarietà, e quell’angolo era diventato una sorta di “speaker corner“, quello che in tutto il mondo è considerato un emblema della democrazia. Un punto dove i passanti possono fermarsi ed esprimere la propria idea davanti a persone disposte ad ascoltare.
Quello di Puzzer era semplicemente un atto simbolico da parte di chi ritiene giustamente inaccettabile che il Governo abbia mandato un proprio rappresentante ad incontrare i portuali di Trieste e poi non abbia dato alcuna risposta alle loro istanze. Invece lo hanno trattato come un pericoloso ultrà: è un vero e proprio Daspo alla democrazia.
Spero che questo risvegli la gente più di qualsiasi piazza piena.

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