La disoccupazione, il crollo dei risparmi, il peggioramento delle condizioni di vita altro non sono che evidenti prove del correlato inganno della teoria neoliberista. La magia ingannatoria è semplice: basta far sentire in colpa il critico, reo di non avere pienamente applicato la teoria.

Immaginiamo di voler spegnere un incendio in un pagliaio pompando benzina sulle fiamme. Alle rimostranze del pompiere, che documenterà il fatto che la cascina sta prendendo maggiore fuoco, basterà rispondere ulteriormente facendolo sentire in colpa di non aver versato sufficiente combustibile.

Noi non abbiamo capito di essere ancora nel pieno della teoria neoliberista, del pensiero unico in economia, della visione capitalistica e neoclassica dell’economia risalente alla fine del XIX secolo in un mondo come quello inglese che stava dominando con la forza militare il pianeta. In quel mondo è sufficiente far sentire in colpa le persone che hanno un pensiero critico perché, sostanzialmente, si dice che per spegnere un incendio bisogna versare benzina.

Io credo che invece ci sia un altro modo per risolvere i problemi attraverso il totale cambiamento del paradigma. Bisognerebbe passare da una visione dell’economia capitalistica ad una visione di economia umanistica. Ho aperto un gruppo Telegram. Quello che noi facciamo tutti i giorni, con migliaia di persone che mi seguono e riflettono sulle cose che dico quotidianamente, è cercare di aprire la mente dell’economia ad altre discipline. Ad esempio alla storia, alla musica, alla filosofia, alla fisica quantistica, ai grandi pensieri che da Oriente a Occidente hanno attraversato lo scibile umano.

Questo pensare ampio, che cerca di accettare diverse culture, è stato combattuto dal pensiero unico dell’economia capitalistica che dice: ‘E’ così e basta‘. Io invece credo che ci siano altri modi di vedere le cose.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene