L’inchiesta di Report sul Piano Pandemico ha smosso le acque all’interno del mondo sanitario e non solo. Dopo le rivelazioni di Ranucci e dei suoi collaboratori sulle lacune del Ministero della Salute e del Governo italiano nell’ambito della pandemia, gli autori vanno ancora oltre. Le questioni già affrontate dalla trasmissione in onda su Rai 3 vengono approfondite ancor di più nel libro “La Grande Inchiesta di Report” a firma di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella edito da ‘Chiarelettere’.

Nel libro vengono approfondite tutte le lacune relative al Piano Pandemico, non aggiornato dall’Italia e fermo al 2006. Allo stesso tempo vengono descritti dettagli esclusivi, con testimonianze inedite e dirette.
Chat, fonti coperte, email nascoste, dossier scomparsi: il libro ripercorre tutti gli errori di Governo e Ministero della Salute e fa luce su due anni di bugie.

Uno spazio specifico viene dedicato al dossier Zambon, il rapporto critico dell’OMS del maggio 2020 sulla quale sparizione l’ufficio stampa del Ministero della Salute aveva smentito qualsiasi intervento da parte del Ministro Speranza.

Non sarebbe così secondo le chat portate alla ribalta dalla squadra di Report, a partire dai primi messaggi di Ranieri Guerra, ex numero 2 OMS, che così scrisse a Brusaferro dopo le prime battute sulla vicenda: “Capo di gabinetto e ministro hanno capito e non intendono sollevare problemi. Abbiamo concordato che sarà istituito un team da Iss e dal MOH per supportare il nostro staff a Venezia e me nel rimodellare il documento, con nuovi input ed elementi tecnici che mancavano, aggiornandolo e rendendolo una ‘shared publication’“.

In diretta a ‘Un Giorno Speciale’, Giulio Valesini ci aggiorna sui nuovi risvolti.

Piano Pandemico

“Tutto questo parte dalle riunioni dentro Report con Sigfrido Ranucci nel febbraio 2020, quando abbiamo deciso di raccontare il Covid partendo da zero. Decidemmo di raccontare quanto sta succedendo e una delle cose su cui puntammo l’attenzione fu il Piano Pandemico. Cosa prevedeva questo Piano Pandemico? In primis stoccaggio di mascherine. E noi abbiamo mandato medici e infermieri in reparto senza mascherine. È stata una grande dimenticanza. Questo piano era vecchio del 2006. L’Italia aveva mentito al mondo dicendo di avere un piano pandemico aggiornato al 2010 invece era del 2006 e lo abbiamo scoperto facendo un’analisi dei metadati. Leggendo c’era scritto che bisognava finire di stoccare gli antivirali entro il 2006 quindi non poteva essere del 2010. Il piano pandemico è tutto in caso di emergenza.

La cosa che ci dovrebbe far riflettere è che hanno mentito perché hanno cambiato le risposte a seconda di quello che scoprivamo. Quando li abbiamo scoperti, hanno ammesso che era del 2006 ma loro si sono giustificati dicendo che quel piano era antinfluenzale e non per il Covid. Quando l’OMS disse: “Utilizzate i piani antifluenzali”, loro dissero “Ne abbiamo fatto uno ex novo”, ma questo era stato finito il 5 marzo, quando l’Italia era già affogata. Invece di scusarsi e ammettere le loro responsabilità. Abbiamo cercato di raccontare la verità e ci saremmo aspettati da parte delle istituzioni un rispetto maggiore.

La Procura di Bergamo sta portando avanti un’inchiesta sul Piano Pandemico. Adesso arriverà a conclusione perché il dottor Crisanti consegnerà il suo report tecnico. La Procura sta facendo un lavoro encomiabile per dare delle risposte ad un territorio che ha pagato a caro prezzo. Credo che ci sarà ancora molto molto molto da raccontare. Racconteremo anche del rapporto Zambon dell’OMS che denunciava il piano pandemico vecchio. Lui è stato censurato anche su pressioni politiche. Stiamo ricevendo tantissime segnalazioni che ci fanno pensare che possiamo dire ancora molto sul Covid. Il Paese ha diritto di sapere la verità”.

Le chat su Speranza

“Il Ministro Speranza non ha raccontato tutta la verità. Sul Piano Pandemico e sul rapporto dell’OMS sono emerse delle chat imbarazzanti. Il Ministro sapeva. Sono state fatte pressioni sui vertici dell’OMS affinché questo rapporto venisse ritirato e riscritto insieme alle Istituzioni italiane, come se si temesse la verità. La verità non può essere uno spauracchio per nessuno, a meno che tu non abbia qualcosa da nascondere”.

Ministero della Salute

“Intorno alla sanità girano parecchi interessi. Ci è capitato di constatare che il Ministero della Salute non è sempre una casa trasparente. Ci siamo chiesti chi sono i dirigenti che avrebbero dovuto aggiornare il Piano Pandemico e cosa è successo quando si è scoperto che non lo avevano aggiornato. E chi non ha compiuto il proprio lavoro non ha avuto ripercussioni dal punto di vista professionale.

Erano anni che gli organismi internazionali annunciavano la pandemia e chiedessero se le terapie intensive fossero pronte e il Piano Pandemico aggiornato. Non eravamo pronti. Impariamo dagli errori. Tornerà un’altra pandemia. La prossima emergenza sarà l’antibiotico-resistenza. È anche un discorso di prevenzione di protocollo ospedaliero. Negli ospedali ogni anno 10mila morti per antibiotico-resistenza. Questa cosa aumenterà perché la gente con il Covid ha preso sempre più antibiotici. Ci sono piani di prevenzione da fare. Cerchiamo di imparare. La Commissione d’Inchiesta Parlamentare facciamola”.