Francesco Lollobrigida, deputato di Fratelli d’Italia, è intervenuto alla Camera sull’ordine dei lavori in riferimento al caso di Stefano Puzzer, portuale di Trieste in lotta per l’abolizione del green pass, ieri sottoposto a Daspo dopo essersi recato in piazza del Popolo a Roma con l’intento di essere ricevuto dalle istituzioni.

Grazie, Presidente, di avermi dato la facoltà di parlare. Intervengo sull’ordine dei lavori, chiedendo un’informativa urgente del Governo, non di un Ministro specifico, ma del Governo in quanto tale, per le diverse situazioni allarmanti che ormai riguardano la libertà di opinione e di manifestazione nella nostra Nazione. Lo dico con chiarezza: ci preoccupa molto quello che è avvenuto in queste ore perché non ne capiamo le ragioni, anche alla luce della storia della nostra Nazione.

Esiste una Costituzione che permette di manifestare liberamente, anche quando si manifesta contro un Governo, anche quando si manifesta contro un Governo che ha un’amplissima maggioranza parlamentare; anche fossero opinioni espresse in una piazza, oggetto di “opposizione”, lo dico tra virgolette, dalla maggior parte dell’opinione pubblica, la nostra Costituzione prevede la possibilità di esprimerle, di esprimerle pacificamente, di esprimerle secondo delle regole. Esistono provvedimenti normativi nel nostro codice penale che permettono di agire anche per reprimere quelle manifestazioni che non rientrano in queste regole.

Io con il sindacalista Puzzer ho poco a che spartire: non sono di Trieste, non condivido magari alcuni atteggiamenti, non utilizzo la sua stessa dialettica nel proferire e nell’organizzare eventi, però il provvedimento che ha colpito il sindacalista Puzzer in queste ore è un unicum nella storia della Repubblica italiana. Preventivamente si adotta il Daspo verso una persona che, civilmente, in piazza, annuncia la volontà di contestare il green pass, da vaccinato, nemmeno da No-vax, uno degli organizzatori di manifestazioni che io ho visto abbastanza civili nella città di Trieste, certo represse in maniera molto forte, ma, su questo tema, non voglio nemmeno entrare; ci dirà il Governo quali siano le ragioni per le quali il singolo Puzzer viene colpito da un provvedimento di Daspo, dal divieto per un anno della possibilità di accedere alla città di Roma, la capitale d’Italia. Un rappresentante dei lavoratori – non so quanti ne rappresenti: 10, 20, 1.000, ma questo è relativamente importante – in una Nazione in cui abbiamo visto manifestare tutti con le modalità più disparate – ci sono state manifestazioni in supporto della “legge Zan”, tutte o quasi tutte non autorizzate, sulle quali nessuno ha avuto, figuriamoci noi, nulla da ridire, un singolo soggetto, che, a Piazza del Popolo, dice che vorrebbe restare lì in attesa di avere spiegazioni dal Governo, viene colpito dal Daspo? È una cosa che non ha senso e lo dico quindi chiedendo un’informativa urgente al Governo su questo argomento: si può ancora liberamente esprimere in questa Nazione opinioni in dissenso da chi governa? Si può ancora? Questo è il quesito che rivolgo anche agli amici della sinistra! Avete mai visto un provvedimento di questa natura, colleghi? È mai accaduta una cosa di questo genere, ossia che una manifestazione pacifica, annunciata sui social, possa essere preventivamente vietata, colpendo il potenziale organizzatore perché dissente dalle opinioni del Governo e forse anche dalle opinioni della maggioranza degli italiani? Ha senso questo tipo di atteggiamento? E lo dico in una Nazione, nella quale stanno avvenendo altre cose strane; per questo l’informativa, a mio avviso, deve essere anche di carattere più generale.

La nostra presunta autorevolezza in Europa si scontra con fatti oggettivi: in Francia, i tifosi della Lazio non potranno andare a vedere una partita di calcio perché presuntamente le migliaia e migliaia di tifosi della Lazio sono tutti fascisti, compreso magari il collega Mancini del Partito Democratico, che è il vicepresidente del club della Lazio e, se dovesse andare in Francia, verrebbe presuntamente imputato di essere fascista e gli sarebbe impedito l’accesso, mentre in Italia arrivano 6.000 francesi a drogarsi, a ballare e a fare violenze, senza che nessuno li colpisca! Ma che Nazione autorevole sarebbe questa? Quale sarebbe l’autorevolezza di questa Nazione in Europa se veniamo trattati in questo modo? Allora, c’è un problema di libertà, di libertà di opinione, che non decide il Governo Draghi, che non decide la filiera, ma che decide la nostra Costituzione, che rivendichiamo come essere una Carta scritta per garantire a tutti la possibilità di esprimersi e di difendersi in uno Stato democratico. E allora l’appello al Parlamento è quello di fare considerazioni che siano oggettive: quando si cambiano le regole del gioco, quelle regole vengono violate e poi “stirate”, magari oggi a svantaggio di Puzzer e dei tifosi della Lazio, domani di qualcun altro. Siamo pronti a scegliere una strada che limiti la libertà in nome di altri presupposti? Questo è un rischio a cui Fratelli d’Italia non vuole andare incontro e chiede, ancora una volta, a questo Governo di spiegare che intenzioni abbia, richiamando il Parlamento al senso di responsabilità.

Leggiamocela insieme la Costituzione, leggiamo insieme le norme che presiedono – e concludo – alla vita civile di questo Paese e decidiamo se ciò che sta avvenendo su questi episodi specifici e su tanti altri è in linea con il dettato costituzionale o richiamiamo tutti insieme il Governo ad avere un atteggiamento in linea con la Carta costituzionale”.