Brutto derby, brutta Juventus, Toro modesto, dieci minuti finali con un gol di Locatelli, un palo di Kulusevski, prima e durante il nulla, la nebbia, un football da dilettanti allo sbaraglio. Ha sbagliato molto la Juventus, nelle giocate più elementari, hanno commesso errori raccapriccianti Rabiot, McKennie e Bernardeschi, la triade dei soliti noti, l’allenatore ha avuito la bella idea di togliere dal campo, dopo il primo tempo, l’unico centravanti, Kean ma non per inserire il giovanissimo Kaio Jorge, titolare di ruolo però insistendo su Bernardeschi che è diventato un tormentone anche fastidioso oltre che inutile e sfinendo le energie di Chiesa costretto a fare gli straordinari dovunque.

Locatelli è stato il solo, e non per il gol, a conservare la lucidità per tutta la non partita dei suoi e degli avversari, il Torino ha avuto una sola luce con un tiro di Mandragora per il resto roba piccola e con l’umiltà di chi sa che prima o poi vieni castigato. Juric l’ha messa non sull’aggressività ma sulle marcature pesanti, Valeri ha graziato due volte Pobega ma non è questo a spiegare una partita deludente. Ma come recita il codice del football: articolo quinto ha ragione hi ha vinto. Tre punti al netto di tutto per la Juventus che si è trascinata i gas di Champions e zero per il Torino di Cairo che ha pagato le assenze di tutti gli attaccanti.

Tony Damascelli