Solo chi non conosce perfettamente le dinamiche del football avrebbe potuto pensare che questa sera sarebbe stata una passeggiata per il Napoli a Salerno.

In campo per i granata c’era molto di più di quello che solitamente si mette per un classico derby: c’era la voglia matta di una città intera di tornare ad affrontare, dopo tempo immemorabile in Serie A, coloro che considerano i propri acerrimi rivali. Con l’aggiunta dello stimolo di provare a fermare una squadra finora letteralmente inarrestabile e, naturalmente, con la tranquillità di chi, tutto sommato, non avrebbe avuto niente da perdere perché l‘eventuale sconfitta sarebbe stata nella logica delle cose.

A complicare ancora di più la partita per gli azzurri, è arrivata, alla vigilia, la notizia dell’infortunio di Osimhen di cui è inutile sottolineare l’importanza nonché quella nel prepartita dell’esclusione di Insigne “per ragioni interne” (questione che andrà certamente approfondita).

In un simile contesto, è stato probabilmente un errore di Luciano Spalletti (forse il primo della stagione) quello di schierare dall’inizio al centro dell’attacco Mertens e non Petagna, favorendo completamente il gioco difensivo dei granata.

E così, per la prima volta in campionato, il Napoli non è riuscito ad effettuare nemmeno un tiro in porta nella prima ora di gioco. E’ chiaramente un caso, ma ci piace dire… che non è un caso che il primo tiro in porta (e il gol decisivo) sia arrivato esattamente al 61’, vale a dire un minuto dopo l’ingresso in campo di Petagna a seguito della prima palla alta crossata nell’area di rigore (la rete decisiva è di Zielinski che ha ribattuto in rete dopo la traversa colpita di testa dal centravanti ex-atalantino).

Il successivo cartellino rosso arrivato al salernitano Kastanos aveva dato l’idea di aver indirizzato in maniera definitiva la partita. Non è stato così. Perché solo pochi minuti dopo l’espulsione di Koulibaly per fallo da ultimo uomo, ha restituito l’equilibrio numerico di uomini in campo e soprattutto, ha ridato energia all’intero ambiente salernitano.

Aver portato in porto questo successo, ancora una volta senza aver subito gol, ha per gli azzurri una valenza enorme. Molto più di tante delle vittorie precedentemente conquistate.

Per gli azzurri, eguagliato il record di punti della storia della Serie A dopo 11 giornate (31 punti).

Vittorio de Gaetano