Ho intenzione di fare nel mio piccolo e con i mie limitati mezzi un piccolo esperimento sociale. Sono stato la scorsa settimana per motivi di lavoro a Budapest. La cosa che più mi ha affascinato di quella città è il silenzio. Esiste il silenzio nelle strade, esiste il silenzio nei bar e nei locali pubblici. Le persone parlano in silenzio e per motivi che non riesco bene a spiegare, forse dovuti alla logistica, perfino le auto e i mezzi di trasporto non fanno il rumore delle nostre città. Voglio fare questo esperimento, voglio proporre un video che riguardi il silenzio. Non siamo più abituati al silenzio che ha un grande valore iniziatico. Come entrare in Chiesa e sentire tutti che vociferano e parlano ci darebbe fastidio, così entrare in un luogo di studio e riflessione credo comporti il silenzio.

Io vedo che le persone oggi non ascoltano più, cercano solo di occupare lo spazio che c’è tra una battuta e l’altra. Non ascoltano l’interlocutore e si pongono l’obiettivo di parlare. Io oggi voglio proporre un video nei miei gruppi Telegram in cui si parlerà del silenzio e chiederò alle persone di commentare stando zitte. Sarebbe curioso passare una intera giornata senza scrivere, senza esternare il proprio pensiero, senza dovere necessariamente commentare o criticare o polemizzare, insomma sfogare quella insoddisfazione repressa.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi