L’urna ha decretato i primi risultati. Le proiezioni escono minuto dopo minuto in tutta Italia, aggiustando il tiro sui risultati delle Amministrative 2021. Tanta attesa c’era soprattutto per la tornata elettorale di Roma, dove la sindaca uscente Virginia Raggi si sta contendendo il Campidoglio con il Prof. Enrico Michetti (centrodestra), Roberto Gualtieri (centrosinistra) e Carlo Calenda (in corsa con la sua lista civica). In vantaggio su tutti l’avvocato scelto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, mentre Roberto Gualtieri sembra aver guadagnato la seconda piazza che gli varrà il ballottaggio fissato tra due settimane. Testa a testa tra Carlo Calenda e Virginia Raggi al 20% circa delle preferenze.

Per commentare il responso delle urne, in attesa di maggiori dati definitivi e ufficiali, il deputato Vittorio Sgarbi è intervenuto ai microfoni del direttore Ilario Di Giovambattista.

“Sapevo tutto, nel senso che Roma era la città più sicura e con la coalizione più forte. La figura di Michetti è una figura di un civico molto legato però alla storia delle amministrazioni. E’ un civico con un carattere e un’esperienza amministrativa. Il dato ovviamente è un ballottaggio in cui noi dovremmo essere contrapposti al candidato del solo Pd, perché a guardare le liste (imbarazzanti per finzione) non c’è una sola identità riconoscibile. Sia Raggi che Gualtieri erano in realtà legati al simbolo del loro partito. Noi invece avevamo una varietà costituita dalle componenti di cui Rinascimento si sta facendo riconoscere.

Dal punto di vista personale il dato più importante è quello di Calenda, che non arriva quarto con lo 0.2%, ma arriva quarto con oltre il 15% da quello che si capisce. Quindi vuol dire che c’è un elettorato stanco da tutte quelle forme di partiti, che vuole persone capaci e competenti ai quali noi dobbiamo dare delle responsabilità. Capaci e competenti come Michetti, ma capaci e competenti come Calenda. Quindi io immagino che valutare una persona che ha preso tanti voti dei romani possa partecipare alla buona amministrazione della città, mi sembra una proposta importante. Lo dirò e l’ho già detto a Michetti, valuteremo in che termini e in quali funzioni. Ma sicuramente il vincitore morale rispetto ai numeri è Calenda, che con la sua lista ha fatto il risultato che stiamo vedendo.

Ha portato un po’ di voti al Pd, umiliandolo. E si è portato un po’ di voti anche da noi. I nostri ci ritornano, quelli del Pd è inutile che votino Gualtieri perché tanto non saranno sufficienti per vincere. Quelli di Calenda tornano a noi per forza. Ma io non vorrei soltanto i suoi voti, voglio anche lui. Il riconoscimento di una persona che rappresenta i cittadini romani e può avere un ruolo nell’amministrazione. Calenda deve stare in campo.

Non gli chiederei l’apparentamento, ma gli chiederei: vogliamo che tu stia con noi. Non mi pare che sia un comunista”.