È importante analizzare la produttività in termini di dinamica. Se noi mettiamo su di un grafico la produttività nel rapporto tra due paesi, l’Italia e la Germania, quello che troveremmo è che la crescita delle due curve, quella italiana e tedesca sono sostanzialmente identiche per tutti gli anni 70′ e anni 80′, negli 90′ le due curve iniziano a dividersi e la divisione diventa marcata nella seconda metà degli anni 90’con la produttività italiana che si appiattisce mentre quella tedesca continua imperterrita a crescere.

Dovrebbe far riflettere 60 milioni di lobotomizzati italiani da 4 scalzacani che gli inculcano nella testa che siete brutti, cattivi, baffi neri, mandolino, evasori fiscali, imprenditori che non pagano le tasse. La produttività di un paese è evidente che non possa dipendere da elementi morali, cioè i tedeschi lavorano lavorano e sono produttivi, gli italiani non lavorano e non sono produttivi, gli imprenditori italiani sono cattivi, gli imprenditori tedeschi sono invece bravi. Basta porsi una domanda semplice: come mai per tutti gli anni 80′ fino alla metà degli anni 90’eravamo produttivi come loro? Siamo diventati tutti cretini? 60 milioni di italiani sono diventati improvvisamente scemi?

Io spiegherò quali sono le reali ragioni che evidentemente hanno una radice profonda ma quello che mi interessa è parlare al singolo individuo. Per questo ho creato un gruppo Telegram in cui vado a lavorare sulla mente del singolo italiano per convincerlo che tutto quello che gli dicono dai telegiornali sono delle cose che servono a ridurre il suo livello energetico. Nell’economia dell’anima, nell’economia umanistica l’obiettivo è diverso, è alzare il livello energetico dell’essere umano.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi