Oggi attraverso questa pillola voglio fare una denuncia, una denuncia importante, accorata, a cui spero si uniranno tanti colleghi. Si parla tanto di lotta alla discriminazione, di diritti, di libertà di espressione. Stanno proponendo le leggi più assurde con la scusa di tutelare specifiche categorie. Eppure esiste una categoria che ha un importantissimo ruolo sociale a cui stanno togliendo tutto nel silenzio generale. Parlo dei giornalisti liberi, quelli iscritti all’albo dei professionisti o dei pubblicisti ma che non lavorano per testate giornalistiche o editori, che svolgono il proprio lavoro in maniera libera e indipendente. Parliamo del giornalismo puro, che non subisce pressioni di editori ed azionisti.

C’è un lavoro incessante, da parte soprattutto dei giganti del web, per far sì che quella categoria venga completamente silenziata e nessuno muove un dito. Una categoria ghettizzata che subisce continue discriminazioni da parte dei social media. Vedersi rimuovere un proprio video, frutto di tanto lavoro, senza motivazione, è una violenza. Così come vedere le pagine social bloccate, gli account sospesi, solo perché si sta provando a svolgere bene il proprio lavoro. Tutto ciò lo stanno facendo per far sì che quella categoria scompaia nel nulla, che venga completamente silenziata.

Dove sono quelli che si battono contro le discriminazioni? Domani ho intenzione di preparare una lettera indirizzata all’Ordine dei Giornalisti della Campania in quanto iscritto dal 2005: voglio capire come intendono agire. Porterò il mio caso personale. Io ho tradotto il video del premio Nobel Montagnier e l’ho sottotitolato in italiano senza aggiungere commenti né prese di posizione personali, ma solo per fare in modo che gli italiani avessero accesso a quell’intervista. Il video è stato rimosso dal canale Youtube e la pagina Facebook e il canale stesso bloccati.

Ho postato poi il video della conferenza a Lignano Sabbiadoro davanti a quasi mille persone. Titolo della conferenza: “Dal Nuovo Ordine Mondiale al Grande Reset, dall’Italia al Sudamerica” in cui raccontavo gli eventi politici che hanno sconvolto il mondo, dalla Guerra Fredda ai giorni nostri, ossia quella fase definitiva al World Economic Forum “Il grande reset”.
Anche questo video è stato rimosso e il canale bloccato.
Nella mail che mi hanno mandato parlano di disinformazione in ambito sanitario, eppure nel video non si parla mai di vaccini, mai di Coronavirus. È una ricostruzione giornalistica di eventi politici con tanto di slide per le fonti. Perché me lo hanno rimosso con una motivazione che nulla ha a che vedere con il contenuto del video?
Una motivazione del genere avrei potuto capirla se avessi fatto un video consigliando cure mediche, se negassi l’esistenza del Virus, ma non posso accettarla per un video che tratta ricostruzioni giornalistiche in ambito politico.

L’ultimo episodio è di due giorni fa. Avevo caricato sulla pagina Instagram uno spezzone di video del dottor Claudio Giorlandino, direttore sanitario di Altamedica, tra l’altro vaccinato. In collegamento su LA7 rispondeva alle domande di Myrta Merlino circa la terza dose dando spiegazioni circa le mutazioni della proteina Spike. Un video che non commentavo, se non suggerendo di ascoltare anche un parere diverso come quello di Giorlandino. Bene, il video è stato rimosso e le dirette Instagram mi sono state bloccate. Io, che svolgo il mio lavoro attraverso i social, non posso pubblicare video su Youtube, fare dirette Instagram e ho Facebook con limitazioni: tutto questo per aver fatto il mio lavoro, per aver portato al mio pubblico le parole di medici autorevoli riprese da intervista fatte in tv.

Qualcuno, in questo modo, sta silenziando un’intera categoria, sta veicolando il tipo di informazione: anche chi decide di informarsi in maniera indipendente presto non troverà più informazioni alternative.
Siamo con le mani legate: io davvero non so più come poter svolgere il mio lavoro.
Instagram ha avvisato tutti gli utenti che avevano messo like al video del dottor Giorlandino avvisandoli che si trattava di un video falso. Ma chi lo giudicava falso, se in studio nessuno ha smentito quelle parole? Ci stanno silenziando e nessuno muove un dito. Al momento posso continuare a parlare solo a chi mi segue sul mio blog personale o sul mio canale Telegram: questo non è accettabile.

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