In questi giorni gli autoproclamati professionisti dell’informazione, che sono poi specialisti del far diventare favola il mondo reale, si stanno informando con costante solerzia circa le ultimissime posizione di Papa Bergoglio.
Leggo “Il Giorno” di Milano: “Covid, Papa Francesco: ‘Negazionisti anche tra i cardinali, uno è ricoverato'”. Curioso intanto che i principali siti di informazione, tra cui Il Giorno ma non soltanto esso, insistano sulla questione epidemiologica e sull’attacco diretto di Bergoglio contro i negazionisti. Curioso che poca attenzione sia stata dedicata ad altri temi, forse poco meno coerenti con il nuovo ordine del capitalismo, che pure il Papa ha affrontato nel suo discorso. Penso alla sua opposizione alla nozze gay e all’aborto. Temi dei quali si può discutere e sui quali non necessariamente bisogna essere d’accordo con il sommo Pontefice, ma che sicuramente al di là di ogni dubbio sono temi infinitamente più scomodi per il mondo tecnico nichilistico piuttosto che il tema alla caccia ai negazionisti.

Non è dunque un caso che sui negazionisti insistano le centrali di informazione del ministero della verità neo orwelliano. Non sarà sfuggito come il Pontefice parli come un qualsivoglia segretario di partito liberal-progressista. Egli infatti utilizza lo stesso lessico, le stesse parole, le stesse categorie assai spesso infamanti, come nel caso del negazionismo che viene applicato in maniera decontestualizzata. La Chiesa di Bergoglio è diventata ancella della nuova religione terapeutica: ne abbiamo ulteriore conferma dalle parole di Papa Bergoglio. Chi sarebbero di grazia i negazionisti? Perché mai usare questa infame categoria storica per alludere a quanti neghino l’esistenza delle camere a gas? Perché usarla in relazione a chi semplicemente molto spesso ha dei dubbi circa la reale narrazione che viene condotta da un anno e mezzo dai padroni del discorso? Non stupisce che Papa Bergoglio utilizzi le stesse formule e gli stessi costrutti narrativi rispetto ai padroni della narrazione. Ciò che segnala ogni volta di più ciò che andiamo dicendo: che la religione cattolica è ancella della religione terapeutica e più precisamente la Chiesa cattolica si è sciolta nell’ateismo liquido della civiltà dei consumi.

La Chiesa non è più un’altra agenzia di senso, al contrario ha scelto la via di piegarsi alla civiltà dei mercati e di obbedire, verbo che Bergoglio ha utilizzato più volte. Un verbo inappropriato per un Pontefice in relazione al potere mondano: perché mai dovrebbe obbedire al potere mondano? Non dovrebbe essere l’altro sole indipendente rispetto all’imperatore? Possiamo dirlo ampiamente: la Chiesa si è ormai sciolta nella civiltà dei consumi. E il fatto che parli con lo stesso lessico nichilistico dell’ordine dominante ne costituisce una prova ulteriore.

RadioAttività lampi del pensiero con Diego Fusaro