Prima di riportarvi alcune parole recentemente pronunciate dal Premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, voglio fare una premessa: il sottoscritto non ha le competenze per avvalorare o per confutare le tesi di un Nobel per la medicina ma, da giornalista, vi posso dire che è inaccettabile che le sue parole su un tema attuale come quello dei vaccini non vengano prese in considerazione dai nostri media. Le ha riportate soltanto il quotidiano La Verità.
Soprattutto non è possibile che la scienza non sia obbligata (in un caso del genere) a un dibattito pubblico con il diretto interessato, con un contraddittorio serio che non può essere rappresentato dagli insulti di Bassetti o dalle tesi strampalate di Burioni di ritorno dal red carpet del cinema di Venezia. Anzi, ne approfitto per sottolineare che mai luogo fu più appropriato per Burioni, uno che da mesi sta letteralmente recitando un copione, ma non sono questi i personaggi e i modi per smentire le tesi di un Premio Nobel che nelle sue interviste – più che rimbecillito come vorrebbero farlo passare – dimostra sempre più lucidità, pacatezza e padronanza della materia. Aggiungo che questa sua nuova intervista io, per esempio da giornalista, non potrò caricarla sui miei canali social perché il nome Montagnier associato alla parola vaccini causa l’immediato blocco della pagina Facebook e la rimozione del video da YouTube.

Ora ditemi la verità: questa cosa vi sembra normale? Vi sembra accettabile? Al di là di come la pensiate sui vaccini. Può un giornalista essere costretto a non pubblicare l’intervista di un Nobel per la medicina, per non farsi bloccare (di nuovo) la pagina social?

Le parole del Nobel

Vediamo in definitiva cosa ha detto Montagnier, il Premio Nobel dice: “Non sono contro i vaccini, alla cui ricerca ho dedicato gran parte della mia vita. Li ritengo molto importanti nella cura delle epidemie ma sono contrario a prodotti non sicuri, i cui effetti sono ancora del tutto sconosciuti”.

Poi continua: “Un vaccino può considerarsi sicuro solo dopo un tempo di sperimentazione molto più lungo. Questa campagna vaccinale è stata effettuata con errori di carattere scientifico e medico che hanno aggravato la situazione. Nei vaccini di solito è presente il virus attenuato che una volta iniettato stimola il sistema immunitario in maniera delicata. Gran parte dei vaccini somministrati per combattere questa pandemia sono una terapia genica che serve a stimolare la produzione di proteine nelle nostre cellule. E’ un sistema che ritengo innaturale perché fa sì che il nuovo materiale genetico sia inserito nel nostro genoma”. Continua ancora: “Nel corpo abbiamo cellule specializzate chiamate ‘cellule immunitarie’ che da sole sono in grado di produrre anticorpi. Questi vaccini stravolgono l’organizzazione naturale dell’organismo. La proteina del virus che permette di attaccarlo ha una doppia funzione di cui nessuno parla e anche una neurotossina. Nelle persone che non hanno ancora avuto il tempo di produrre anticorpi questa proteina potrebbe influire sul cuore, creando miocarditi potenzialmente letali”.

Possibile che un Premio Nobel che dice frasi così gravi, documentandole, non debba essere oggetto di un dibattito pubblico con un contraddittorio serio? Questo è quello che chiediamo: ridare alla scienza la sua centralità.

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