Vi riporto di seguito la lettera del Dott. Antonio Enrico Maria Attanasio indirizzata al Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi di Lecco.

“Caro Presidente, ho ricevuto il tuo messaggio di posta certificata con cui mi comunichi che sono stato sospeso dall’Ordine. Non te ne faccio una colpa dato che so che si tratta di un atto dovuto. Ci sono però altri due atti dovuti che gli ordini dei Medici Chirurghi, non solo quello di Lecco, hanno omesso. Il primo è l’obbligo di farsi consulenti dello Stato in materia sanitaria, e non semplici esecutori di direttivo dello Stato. Quando la materia è controversa essere consulenti non vuol dire farsi portavoce di un solo parere, ma informare dell’esistenza di quelle diversità di opinioni e di quelle incertezze nel dibattito scientifico che non permettono la promulgazione di leggi e decreti perentori.

Il secondo è l’obbligo di sospendere, o addirittura radiare, quei medici che si comportano in maniera contraria ai principi generali della medicina. A questo proposito ti ricordo che il giuramento professionale include i seguenti punti: ‘Giuro di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto e giuro di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, senza mai abbandonare la cura del malato

A parte ogni considerazione sulle modalità di registrazione dei vaccini attualmente somministrati, ti chiedo: come giudicheresti un collega che somministrasse della penicillina endovena ad una persona perfettamente sana, o la pillola contraccettiva ad una donna 70enne in menopausa da 20 anni? Tu sai, come tutti noi, che ogni farmaco, vaccini compresi, ha uno scopo terapeutico e ha degli effetti a volte gravi. Nostro compito e dovere dei medici è valutare, caso per caso, se lo scopo terapeutico e i benefici che speriamo di ottenere dalla somministrazione di un farmaco o vaccino compensano i rischi.

Nel caso specifico di un vaccino lo scopo è quello di indurre la produzione di anticorpi nei soggetti che ne sono privi. Per tale motivo da sempre i vaccini sono somministrati o quando si ha la prova sierologica dell’assenza di anticorpi naturali, vedi il caso di vaccinazione anti rosolia nelle donne che intendono avere una gravidanza, o quando si ha una presunzione pressoché certa che non c’è stata ancora infezione naturale. Vedi il caso dei vaccini somministrati direttamente nella primissima infanzia, o dei vaccini contro malattie infettive assenti in Italia che vengono somministrati anche a persone che intendono recarsi in paesi in cui quelle malattie sono endemiche.

Lo stesso dovrebbe valere per i vaccini anti Sars Cov 2 che le direttive del Governo hanno reso obbligatori esplicitamente per alcune categorie e dietro ricatto per altre. In questo caso la vaccinazione non è stata proposta prima dell’arrivo dell’epidemia, come ad esempio capita di norma con la vaccinazione anti influenzale quando appunto è lecita la presunzione che nessuno abbia ancora gli anticorpi naturali e abbia quindi bisogno di una vaccinazione. La vaccinazione anti Sars Cov 2 è stata proposta e imposta quando ormai l’epidemia era in corso da quasi un anno, quindi quando ormai era presumibile che una discreta quota della popolazione avesse già acquisito gli anticorpi naturali. Occorre considerare che, per quanto basso possa essere il rischio di effetti collaterali del vaccino, questo rischio va confrontato con il beneficio. E’ evidente che il confronto ha un senso quando il beneficio esiste. Vale a dire quando il vaccinando non possiede anticorpi naturali.

Vaccinare un soggetto che ha già anticorpi naturali, quindi, non può far ottenere dal vaccino i benefici previsti dallo scopo della vaccinazione. Vuol dire sottoporre il soggetto a un puro rischio senza alcuno scopo o beneficio. Anche se poi il vaccino non dovesse rivelarsi nocivo per quel soggetto, l’atto medico del vaccinarlo è contrario ai principi fondamentali dell’etica medica e dovrebbe essere sanzionato nemmeno con la sospensione ma con addirittura con la radiazione. Queste considerazione potrebbero valere non solo nel caso che non fossero disponibili esami sierologici per accertare la presenza di anticorpi naturalmente acquisiti, ma questi esami sono disponibili. Ciò che rende la situazione ancora più grave, gettando sospetti pesanti sulla gestione della politica vaccinale, è che non solo questi esami non vengono rimborsati dal servizio sanitario nazionale ma addirittura viene negata validità quando il cittadino li presenta allo scopo di ottenere la certificazione verde Covid-19.

Capisci quindi, Presidente, per quale motivo faccio disobbedienza civile? E capisci per quale motivo, pur accettando la sospensione da te imposta in quanto istituzionalmente obbligato, non l’accetto dal Decreto Legge che ti impone di infliggermela. E capisci per quale motivo io ti chiedo formalmente di sanzionare, anche con la radiazione, tutti quei colleghi che si prestano a vaccinare le persone senza accertarsi preventivamente, con l’esame sierologico, se ne abbiano veramente bisogno. Ti saluto e abbraccio cordialmente.

Antonio Enrico Maria Attanasio

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