Droga, alcool e musica a tutto volume. Stridono le immagini del rave party in provincia di Viterbo con le chiusure imposte ai locali della movida e del divertimento. 10 mila giovani provenienti da tutta Europa ballano al ritmo infermale di casse enormi, niente regole Covid, niente distanziamento, nessun controllo. Da due anni al contrario le limitazioni imposte per la pandemia Covid hanno costretto le discoteche alla chiusura.

Un fatturato, quello dell’intrattenimento legale, dal valore di 2 miliardi di Euro e che occupa circa 100 mila addetti. L’imprenditore Armando Perticaroli, in arte Dj Armandino, denuncia l’ipocrisia di uno Stato, assente per contrastare fenomeni di illegalità e pronto ad attuare dure restrizioni sulle attività commerciali legali. Il rave party di Viterbo solleva numerose domande sulle dure misure adottate nei confronti delle discoteche e porta ad interrogarsi su come sia stato possibile non prevenire il grande party illegale.

Dj Armandino ai microfoni di Stefano Molinari a Lavori in Corso.

“Siamo chiusi da 20 mesi. Siamo al collasso. Il rave party? Spesso questi rave party nascono proprio per crearsi una piazza di spaccio. I locali sono luoghi dove c’è sicurezza e controlli di Polizia. Io ho perso un milione di fatturato mentre questi stanno facendo il loro comodo spacciando droga. Se tolleri queste cose è come se le stessi autorizzando. continuano a tenere chiusi luoghi autorizzati con presidi medici, controlli e personale formato dando il via libera a questi eventi illegali che sono all’ordine del giorno. l’estate è stata l’estate degli eventi abusivi dove ci sono stati morti e feriti. Lo stato è colpevole. Stanno difendendo il loro consenso elettorale perché dire che si riaprono le discoteche non porterebbe consenso. Noi cosa dobbiamo fare? Io devo mangiare, non ce la facciamo più, siamo esasperati e non ci hanno dato un euro. Perché in Italia è tutto chiuso e lavorano solo gli abusivi? Io come altre 3 mila attività siamo alla canna del gas. Ci sono tutti i presupposti per fare causa allo Stato. È una situazione grottesca. Se ci sono 10 mila persone al rave party è anche perché non possiamo offrire una proposta legale a chi vuole divertirsi. Le discoteche sono chiuse da due anni senza soldi. Siamo stati lobotomizzati da un informazione a senso unico. Dove è lo Stato?”