A fare un’analisi dei dati sulla mortalità Covid dividendo quei numeri per fasce di età e per sesso sono stati in pochissimi: lo ha fatto il Dott. Maurizio Rainisio, matematico esperto in statistica medica con 45 anni di esperienza nella ricerca clinica e in epidemiologia. Basandosi sui bollettini forniti dell’Istituto Superiore di Sanità, il Dott. Rainisio ha costruito dei grafici che mostrano con ogni evidenza come da marzo 2020 fino a giugno 2021, tra i 10,5 milioni di giovani fino a 19 anni ne siano morti per Covid-19 in totale 30, ovvero 1 su 350 mila. Diversa invece la questione se si parla di anziani: per gli over 90 infatti il dato è di 1 su 36 per le donne e di 1 su 26 per gli uomini.

Numeri, questi, che di norma dovrebbero essere un fondamentale punto di partenza per coloro che sono tenuti a prendere decisioni sulla migliore via da intraprendere per la popolazione. Si pensi alla campagna vaccinale: come fa notare il Dott. Rainisio in questo video, “migliaia di persone potevano essere salvate, bastava vaccinare subito gli anziani e non 3 milioni di giovani che sono stati vaccinati per niente e che non ne hanno tratto beneficio”.

Il lavoro del Dott. Rainisio, insomma, poteva e può essere ancora una risorsa fondamentale. Con una gamma di dati più ampia a disposizione, oltretutto, i risultati potrebbero essere ancora più importanti. Secondo quanto spiegato ai nostri microfoni dallo statistico, i dati forniti dall’ISS sono infatti inconsistenti: “I dati sono sempre tenuti stretti e non condivisi e questo è un grosso limite – spiega – i dati devono essere resi disponibili a tutta la comunità scientifica perché servirebbero a capire meglio come funzionano le cose. Sono state fatte petizioni, ma non è successo niente”.

Con Francesco Vergovich e Fabio Duranti, il Dott. Rainisio ha fatto un punto per noi sulla sua ricerca, analizzando i grafici e spiegando tutti i limiti che derivano proprio dalla mancanza di questi numeri. Ecco cosa ha detto.