La logica del pareggio di bilancio introdotto a colpi di spread e ricatti politici nella nostra Repubblica Parlamentare ha condotto a tagli dolorosi alla spesa sociale (non solo sanitaria), nell’interesse della sola finanza speculativa mondiale. Questa, non avendo un territorio di riferimento, è disinteressata alle condizioni sociali che lascia sul terreno, esattamente come farebbe un esercito di occupazione durante una guerra.

Vorrei far riflettere gli ascoltatori sul fatto che la logica del pareggio di bilancio è, in realtà, un “non senso” giuridico ed economico. Uno Stato non deve fare un pareggio di bilancio, ma far star bene le persone. Cambiamo i postulati: per fare stare bene le persone per legge economica di saldi settoriali se io massacro il settore pubblico perché faccio un surplus, va in deficit il settore privato cioè famiglie e imprese. Questo è quello che è successo negli ultimi decenni e quello che non viene spiegato agli studenti di economia. Questo perché la maggior parte dei docenti sono di impostazione neoliberista che devono far carriera nell’ambito di questo mondo, nel quale tutti quelli che si allineano al pensiero unico di stampo europeista fanno carriera, gli altri no.

Ora, quello che è successo è stato sostanzialmente una distruzione della spesa pubblica, non solo sulla spesa sanitaria (e gli effetti li vediamo ancora oggi) ma in generale sulla spesa pubblica in tutti i settori. Avere falcidiato la spesa pubblica – ospedali, sanità, scuola, istruzione, sicurezza e via discorrendo ha peggiorato le condizioni sociali. Non solo, ovviamente il calo della spesa pubblica si porta dietro un calo dell’indotto della stessa. E, di qui, la pressione fiscale, che è stata scaricata sulle aziende private a livelli assolutamente diversi dal 40% teorico che viene sbandierato e che sulle piccole e microimprese non di rado supera il 50-55-60, talune volte 65%. Tutta questa situazione ha portato a uno sfacelo sociale: crollo delle piccole imprese, fallimenti, licenziamenti soprattutto nel mercato della piccola e media impresa.

Alle multinazionali, che sono i committenti di questa linea politica, non importa nulla. Perché loro considerano sostanzialmente il territorio un luogo di razzia, tutto qua.

Malvezzi Quotidiani, pillole di Economia con Valerio Malvezzi