I dati che provengono da Israele sono fantastici e fanno notare come effettivamente l’uso dei vaccini sia l’unica arma che abbiamo oggi per combattere Covid-19. Io ripeto sempre che però il combattimento non è una guerra, e dei virus, in qualche modo, abbiamo comunque sempre bisogno così come anche di tutti i microorganismi. Dunque quello che si deve cercare è un equilibrio epidemiologico.

Siccome però questo avverrebbe attraverso milioni di morti, è bene ottenerlo in un’altra maniera e per esempio attraverso i vaccini. In Israele il vaccino mRna è stato utilizzato su gran parte della popolazione, siamo oltre il 70%, e dunque si stanno vedendo i risultati che hanno portato il paese a riaprire completamente qualsiasi tipo di attività. Questo è quello che ci dovrebbe guidare: ritornare ad una vita normale. Meno 99% dei morti, meno 99% delle forme gravi di malattia soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione, e contagi ridotti veramente ai minimi termini. Stiamo parlando di un paese che ne è uscito fuori.

Però il problema è che non esci fuori da questa pandemia se non ne esci fuori in tutto il mondo. Quindi bisogna risolvere il problema di vaccinare soprattutto i luoghi dove la pandemia sta assumendo caratteri catastrofici, come in India o in altre zone. Bisogna vaccinare non perché questa sia una pratica pericolosa, ma perché è l’unica arma che abbiamo. Oltretutto, come sapete, il vaccino non è una cura in senso stretto ma è invece una specie di allenamento del sistema immunitario in modo che possa raggiungere da solo le capacità di reggere e reagire di fronte al virus.

Di fronte a questi risultati, come pure sono notevoli quelli dell’Inghilterra, ma cominceranno ad esserli anche quelli italiani, come si fa a parlare di vaccini con dentro l’acqua di fogna o l’acqua distillata? Come si fa a parlare di complotti? Certo che i vaccini li producono le case farmaceutiche di Big Pharma. Chi dovrebbe produrle? Però come abbiamo visto oggi loro pensano che sia un affare, per tanti anni invece li avevano abbandonati.

Negli anni sessanta una ventina di grandi case farmaceutiche lavoravano ai vaccini, invece poi alle soglie di questa epidemia erano soltanto 4-5. Tanto è vero che i vaccini sono stati sviluppati da piccole case, Biontech o AstraZeneca, e non da Big Pharma. Semmai, nel caso di Pfizer, ha comprato quei brevetti e poi ha prodotto il vaccino stesso. Dunque non ci deve spaventare questo. Sarebbe come non entrare in un aeroplano perché è costruito dalle grandi compagnie.

L’importante è che su questo i profitti siano mantenuti bassi. Le case farmaceutiche invece hanno raddoppiato i fatturati e non vogliono cedere la proprietà dei vaccini adducendo l’idea che senza quella possibilità loro sperimenterebbero meno e ci metterebbero meno innovazione e ricerca. Stavolta dovranno fare una eccezione, perché questa è un’emergenza planetaria e loro devono concorrere dopo tutti i profitti che hanno fatto.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi