Un rapporto dell’intelligence statunitense riportato dal Wall Street Journal rivela che tre ricercatori dell’istituto cinese di virologia di Wuhan erano gravemente ammalati, probabilmente di Covid, già nel novembre 2019: in pratica erano potenziali pazienti 0.
Questo implicherebbe senza ombra di dubbio che il virus sia partito da quel laboratorio cinese, e non per vie naturali; una tesi da sempre sostenuta dall’ex Presidente Trump che fu duramente attaccata da tutti: qui in Italia parlavano addirittura di “tesi deliranti”.

Adesso invece addirittura l’immunologo Anthony Fauci, capo della task force americana che si è sempre scontrato con l’Ex Presidente, pare stia tornando sui suoi passi. Rispondendo all’agenzia stampa AGI al margine di un incontro all’ambasciata d’Italia a Washington, aveva ammesso di non poter più escludere che il virus sia stato creato in laboratorio, e aveva aggiunto: “E’ importante che a questo punto si faccia un’indagine indipendente oggettiva e non di parte”.

Sempre recentemente, in un articolo pubblicato dalla rivista “Science“, una ventina di scienziati attivi in alcuni dei poli di ricerca più prestigiosi del mondo, suggerivano di non escludere che all’origine della pandemia vi sia stata una fuga del virus dal laboratorio di virologia di Wuhan. In altre parole, lo ritengono quasi certamente il frutto di un incidente.
Nel mio libro-inchiesta “31 coincidenze sul coronavirus e sulla nuova Guerra Fredda USA-Cina” propongo una tesi più audace del semplice incidente già dalla prima pubblicazione di maggio 2020, ma noto con favore che la comunità internazionale si avvicina sempre di più anche a quelle tesi.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo