“Il Milan, questo Milan merita la Champions che è il suo territorio storico. La Juventus, questa Juventus non ha titoli per il torneo più importante”.

Come giusto che sia, la Juventus resta fuori dalla Champions League. Crolla contro il Milan che è più squadra, denuncia i soliti problemi di gioco, clamorosamente definiti da Cristiano Ronaldo indisponente e inutile, da Morata svuotato di tutto e dal resto della comitiva messa assieme da Pirlo che nel futuro ha le dimissioni e un lavoro diverso da quello di allenatore.

Milan grande nel gioco, nella testa, ha meritato ampiamente la vittoria, ha addirittura sbagliato un rigore ma ha ribadito la superiorità nel risultato contro un avversario senza cervello e allo sbando.
Male il centrocampo bianconero ma non è una novità, l’assemblaggio di Paratici ha portato a un reparto senza criterio ma di costo elevato. Il Milan, questo Milan merita la Champions che è il suo territorio storico, la Juventus, questa Juventus non ha titoli per il torneo più importante e la Superleague di Andrea Agnelli sembra una pernacchia alla sua arroganza.

E’ la conclusione di un ciclo, è la sconfitta di un mercato soffocato dal bilancio disastroso e disastrato. Il futuro di Pirlo, quello di Paratici e perché no, quello di Nedved sono segnati. Così come il futuro di Ronaldo, Chiellini, Buffon, un vintage carissimo nel caso del portoghese, che è servito per la vetrina. La presenza di John Elkann allo stadio, accanto al cugino Agnelli, è stata significativa ma l’azionista di riferimento avrà capito in diretta quello che dovrà fare, in modo severo, rigoroso ma non differible ad altra data.

Tony Damascelli