Il 21 aprile ricorre la giornata del Natale di Roma. Oggi la città compie ben 2774 anni dalla sua fondazione. In questa giornata, nel 753 a.C., la leggenda narra che Romolo fondò Roma e ne divenne il primo Re.

Da allora la storia ha visto una miriade di successori a guidare la Capitale, fino ad arrivare a lei, Virginia Raggi, attuale sindaca. In questa giornata tutti gli ex sindaci si sono ritrovati alla messa al Campidoglio per celebrare questa bellissima città, oggi contesa più che mai in vista delle elezioni amministrative.

L’attuale sindaca sembra non voler mollare la presa e la sua ricandidatura ormai è certa. E gli altri candidati? Cosa hanno in programma per sostituirla? Ne parliamo con l’onorevole Patrizia Prestipino (PD) a “Lavori in corso”.

“Ormai a Roma sta succedendo di tutto. Questa alleanza del Conte Bis tra 5 Stelle e Pd, che sembrava consolidata fino a che non è crollato tutto, aveva portato a tante novità. La prima è stata la regione Lazio, dove il Presidente Zingaretti ha formalizzato un’alleanza 5 Stelle – PD che oggi governa la regione stabilmente. Questo però ha creato un problema su Roma perché questa alleanza, declinata poi alla città, con la Raggi saldamente in campo crea indubbi problemi. Lei non schioda da un posto lasciato vuoto da tutti, in maniera ingloriosa, seppur legittimamente, perché ancora non si sa chi saranno i candidati. Calenda occupa il fianco destro del centro sinistra e tu oggi hai un problema serio ossia come arrivare al ballottaggio superando questi due grandi ostaggi: Raggi da una parte (espressione 5 Stelle) e Calenda dall’altra (di un’espressione politica diversa).

Sono stata la prima a caldeggiare la candidatura di Nicola Zingaretti, la mia intervista risale addirittura agli inizi di settembre. Fa politica da anni. Sarebbe una garanzia di vittoria per noi del centro-sinistra. Se alla fine Zingaretti dovesse dire che niente è definitivo, a quel punto abbiamo lo strumento delle primarie e avremo una carta importante come Roberto Gualtieri.

I ballottaggi sono sempre un’incognita a Roma e con Calenda e Raggi sul campo è sempre più difficile. Il problema c’è ed è forte ma Roberto è una bella candidatura. C’è un altro problema poi: il centrodestra non sta andando d’amore e d’accordo per via del Copasir”.