Dicevo, in una precedente pillola, che tornare a parlare in modo totale e totalizzante dell’essere umano, cioè rimettere al centro l’uomo, significa necessariamente parlare di impresa e, in modo particolare in Italia, abbiamo un modello che ha creato il miracolo italiano, che ha fatto grande il nostro paese e ha portato l’Italia a essere una delle prime cinque, sei o sette nazioni al mondo. Oggi siamo scivolati nelle classifiche. Perché eravamo così importanti all’epoca della Lira e perché oggi non lo siamo più? Perché all’epoca c’era un modello che era quello del Family Business.

Tale considerazione è doppiamente importante nel tessuto aziendale italiano, costituito essenzialmente dal Family Business, cioè di imprese italiane fatte e detenute da famiglie. Dato che la famiglia ha, nel nostro tessuto sociale, una grande importanza, il pensiero morale deve in economia intervenire a difenderla. Anche e soprattutto in ambito economico.

Nella pillola di oggi espongo due concetti. Primo: l’Italia è un Family Business. Secondo: questo crea un problema, che è una peculiarità (ma anche un’opportunità) del nostro paese. Cioè noi abbiamo imprese fatte da famiglie. Quindi noi abbiamo famiglie che depositano risparmi in altre imprese, che si chiamano banche e investono (fino a ieri, oggi non più) i denari delle famiglie in altre famiglie che si chiamano imprese.

Capite che la stessa famiglia è centrale in questo discorso? E non capire questo, che è la peculiarità del nostro paese, è un errore strategico fondamentale. Ve lo dico come docente di Corporate Strategy. Io so qual è la cultura della corporate, della multinazionale, la cultura dei mercati, quella americana e la cultura strategica. Ma proprio per questo, serve una riflessione strategica in questo paese, sul tessuto tipico che è completamente diverso dalla corporate ed è un Family Business.

A meno che si voglia, come nel documento del Group of Thirty che più volte vi ho citato, la cosiddetta “Creative destruction”, di cui parlava Draghi ma anche Monti. Cioè la distruzione creativa di un sistema economico, che sono le small and medium enterprises (le piccole e medie imprese) a favore delle corporate, cioè delle multinazionali.

Ecco, io avverso con tutta la mia forza questo progetto che è, credo, temo e spero di sbagliarmi, il progetto del Governo Draghi.

Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con il Prof. Valerio Malvezzi