Botta, risposta e controbotta tra Draghi e Salvini nel corso della giornata odierna sulle chiusure che verranno dopo la Pasqua. La linea di Palazzo Chigi, dove oggi si è tenuta la riunione della cabina di regia sulle prossime restrizioni, sarebbe quella di mantenere alta la barra e non andare verso il liberi tutti. Indiscrezioni arrivate anche all’orecchio di Matteo Salvini che prontamente ha fatto uscire la seguente nota: “È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile”.

“Nel nome del buonsenso che lo contraddistingue – continua il leader della Lega – e soprattutto dei dati medici e scientifici, chiediamo al presidente Draghi che dal 7 aprile, almeno nelle regioni e nelle città con situazione sanitaria sotto controllo, si riaprano (ovviamente in sicurezza) le attività chiuse e si ritorni alla vita a partire da ristoranti, teatri, palestre, cinema, bar, oratori, negozi”. Una sollecitazione colta al balzo dal Premier che in conferenza stampa ha risposto che “la decisione viene fatta sulla base di contagi e andamento della pandemia”.

Per comprendere la posizione leghista è intervenuto, ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani, il deputato Massimo Bitonci. Ecco l’intervento dell’Onorevole a “Lavori in corso”.

“Il ragionamento è abbastanza chiaro: non si decida tutto quanto adesso, non decidere adesso di tener chiuso tutto anche ad aprile. Come giustamente ha detto Matteo Salvini, leader di un partito che sostiene il Governo convintamente, che però dice: attenzione, non decidiamo tutto ora. Vediamo i dati anche di settimana prossima.

Abbiamo fatto una battaglia sul tema delle palestre, delle piscine, dei bar, dei ristoranti. I contagi avvengono fuori da bar e ristoranti. Noi sosteniamo questo Governo, nonostante su alcune cose non siamo d’accordo. Anche sul tema dei ristori: molto è stato fatto, ma noi abbiamo detto subito che questi ristori sono assolutamente insufficienti. E’ per quello che abbiamo chiesto un ulteriore scostamento di bilancio. Il prossimo decreto dovrà compensare molto di più partite Iva e aziende.

Ci sono degli errori estremamente gravi che sono stati fatti l’anno scorso e non devono essere ripetuti quest’anno. Lo vedo anche io: bar e ristoranti li vedo chiusi dall’anno scorso, con le saracinesche abbassate e le catene davanti. Quelle saranno attività che probabilmente non riapriranno più. Sono già fallite, purtroppo.

Sulle scuole? Guardiamo cosa succede giorno per giorno. Non veicoliamo le chiusure anche quando magari l’Rt va sotto uno, le terapie intensive cominciano a svuotarsi e i contagi cominciano a diminuire e magari cominciano ad arrivare anche i vaccini, è inutile che prendiamo delle decisioni adesso. Questa è la visione più realistica, quella che dà la possibilità di aprire nel momento in cui ci saranno i dati favorevoli.

Scegliere di entrare in un Governo di unità nazionale è stata una scelta responsabile. Ovviamente non è stato facile, però la valutazione è stata fatta ascoltando imprenditori, partite Iva e la gente. Non c’è stata alcuna riduzione del consenso per la Lega. E’ più facile adesso stare all’opposizione e dire che tutto è sbagliato”.